Calcio

Stracuzzi: “In ritiro perché senza campo. Tanti errori, ma non è tutto da buttare”

Il presidente del Messina Natale Stracuzzi ha evidenziato i gravi disagi affrontati dal club sul fronte dell’impiantistica: “Per non avere a disposizione dei campi stiamo facendo dei sacrifici per mandare la squadra ad allenarsi a Rocca di Caprileone e Capo d’Orlando. Inoltre stiamo spendendo 5.000 euro per il ritiro. Non è colpa nostra se a Messina non ci sono campi, mancano le strutture ed è sempre stato così. Sbagliato addossare le colpe a questa società, guardiamo quello che si sta facendo bene”.

Micali e Di Bartolo

Il massimo dirigente ha rivendicato ancora una volta i sacrifici compiuti dall’attuale dirigenza, un ritornello che ha caratterizzato l’intera conferenza: “Con questo gruppo di soci qui presenti ci siamo messi nel cuore di portare avanti un progetto in base alle nostre possibilità, tirando fuori il Messina da un fallimento totale. L’ACR non esisteva più e abbiamo fatto i salti mortali per portare questa squadra a certi livelli, anche se siamo in una posizione di classifica ad oggi un po’ critica”.

Stracuzzi ritiene eccessive anche le critiche nei confronti della squadra: “Ho detto che eravamo da quarto o sesto posto? I nostri calciatori sono richiesti da Matera, Foggia e Juve Stabia e ciò significa che la qualità c’è. Ci sono errori commessi, da parte di tutti, sia da dirigenti che dai tecnici, ma il valore dei calciatori resta. Tanti aspetti ci hanno purtroppo penalizzato”. 

Stracuzzi e Oliveri

Il massimo dirigente non teme stravolgimenti dal mercato: “Finiremo il campionato senza problematiche e già si lavora con società importanti, per avere dei ragazzi in valorizzazione, non come accaduto con Baldassin e Brunelli con il Chievo con il ds Tosto. Per il mercato il mister Lucarelli ci ha chiesto tre profili. Da qui non se ne vuole andare via nessuno, stanno tutti bene. Il problema sono le offerte degli altri club che giocano al rialzo. Il gruppo che metterà la liquidità nelle casse farà insieme a noi il mercato di gennaio”.

Non sono mancati i momenti di tensione nel vivace incontro con la stampa, finita nel mirino della proprietà: “Voglio fare chiarezza su vari fattori che hanno penalizzato questa società e i suoi titolari. Dal mese di maggio siamo stati massacrati da molti giornalisti. A che serve manifestare quest’acredine nei confronti di chi ha dato il massimo, mettendo il cuore e la passione, oltre al proprio patrimonio. Sono state dette troppe menzogne”.

Alessandro Calleri

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Alessandro Calleri

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