A mettere un altro po’ di pepe su una situazione paradossale ci pensa il presidente del Messina Natale Stracuzzi, che di fatto sembra congedare Valerio Bertotto dalla guida dell’ACR. La dirigenza ha programmato un altro colloquio con il tecnico, che non appare intenzionato a dimettersi, come dimostra il comunicato stampa diffuso in tarda mattinata.
Ma il suo destino appare segnato, al di là delle frasi di circostanza: “La posizione del mister verrà definita nella serata di sabato o al massimo domenica mattina. Di norma nel calcio quando viene esonerato un direttore sportivo anche l’allenatore che è arrivato con lui dovrebbe andare via”.
L’impressione quindi è che dopo Tosto e Villari salterà un’altra testa: “Dobbiamo capire quali sono le sue idee, se ha gli stessi obiettivi della società. Ci sono già delle divergenze e se non saremo in sintonia ci sarà la rescissione del contratto. Troveremo una soluzione pacifica”.
Tutto questo con il campionato ormai alle porte e un lungo lavoro estivo che rischia di essere vanificato: “Siamo a una settimana dall’inizio del campionato e quindi neanche io sono felice di tutti questi stravolgimenti. Rappresento la società e investo capitali, non mi piace bruciare il nostro patrimonio, ma non possiamo permettere a nessuno di fare il bello e il cattivo tempo a casa nostra”.
Una frase forte, che poi Stracuzzi attenua con il pensiero successivo: “Se l’allenatore persegue altre strade diventeremmo una sua preda. Anche Sannella a Foggia ha detto le stesse cose nei confronti di De Zerbi”.
Il massimo dirigente del Messina conferma la differenza di vedute con Bertotto: “Ha inciso un po’ anche la posizione di Madonia, un giocatore importante che abbiamo deciso di contrattualizzare, anche se non rientrava nei programmi del mister”.
Stracuzzi ammette infine che gli attriti sul mercato non sono mai mancati: “Tutti i giocatori che la società ha prospettato allo staff tecnico non rientravano nelle loro idee. La proprietà deve avere invece voce in capitolo. È normale che il tecnico indichi i ruoli in cui ritiene più carente la rosa e tracci alcuni profili. Non che dica “mi serve questo calciatore e voglio solo lui”. Ecco, tutto questo ci preoccupa un po’, anche se i ruoli vanno sempre rispettati”.
Insomma, in casa Messina volano gli stracci. La società ha deciso di pigiare fino in fondo sul tasto “reset”. Il timore è che le conseguenze la squadra le pagherà presto sul campo.