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Messina

Stracuzzi: “Il calcio è anche integrazione. Io sostengo dei bambini a distanza”

È stato presentato al Comune il progetto “Un ponte per la vita”, che vedrà scendere in campo al “Franco Scoglio” il 5 maggio il Messina ed una selezione di calciatori africani. L’obiettivo è infatti quello di raccogliere dei fondi per il Senegal, un’area nella quale si punta a realizzare una diga indispensabile per innalzare gli attuali standard di vivibilità, che rendono il paese quello con la più alta mortalità infantile. I promotori dell’Associazione Onlus Balouo Salo hanno spiegato che a Sedhiou 300 villaggi ed 80.000 persone rischiano la vita per le maree dell’Oceano Atlantico. Con i fondi che si stanno raccogliendo si mira a recuperare 10.000 ettari di terreni.

Balouo Salo
L’associazione Balouo Salo propone la realizzazione di una diga in Senegal

A spiegare perché il Messina si è mobilitato in tal senso è stato il presidente Natale Stracuzzi: “Ho sostenuto a distanza sette bambini del Sud Africa con “Compassion”, che si interessa proprio di adozioni. C’è tanta gente che ha bisogno, che spesso trascuriamo. Cercano una speranza di vita migliore e si mettono in viaggio ma qui prevale l’egoismo, anche nei confronti di chi perde la vita sui barconi. Neppure la mancanza di occupazione ci deve portare a contrastare il loro arrivo, dobbiamo accoglierli ma soprattutto bisogna sostenerli a casa loro, dove hanno tante risorse, creando stabilità. Non a caso la mia azienda ha un progetto in itinere con il governo nigeriano, per la realizzazione di alcune imbarcazioni, che verranno realizzate nella nostra città ed in Romania. Porteremo in loco svariate maestranze per istruirli e renderli autosufficienti”.

African Football
Il Messina sfiderà l’African Football

Il massimo dirigente dell’ACR si è poi soffermato sull’evento del 5 maggio: “Il calcio è anche integrazione. Stiamo cercando di fare capire alla gente che bisogna unirsi non soltanto per gli eventi sportivi ma anche per affrontare problematiche sociali. Il dg Lello Manfredi ed i suoi collaboratori stanno lavorando anche ad altre iniziative”. Un riferimento infine al campionato: “Abbiamo ripetuto più volte che il nostro programma prevedeva il raggiungimento della categoria superiore in due o tre anni. Fino ad oggi abbiamo lavorato bene, speriamo di ripeterci anche nel prossimo futuro”.

A fare gli onori di casa il sindaco Renato Accorinti: “Quando si parla di solidarietà viene facile dire “facciamo qualcosa”, però personalmente mi piace andare a fondo alle cose. Questa gente scappa dalla propria terra non soltanto per fame. Fa male perché è un problema che nasce dall’Occidente, che vende armi e finanzia guerre, da una finanza che ha creato un mondo ingiusto e senza equilibrio, nel quale i più prepotenti hanno la meglio nel nome del loro benessere. Ho fatto attività sportiva dagli anni ’70, quando non c’era ancora questo abbinamento con la solidarietà. L’elemosina è la cosa peggiore, mentre la carità rappresenta qualcosa di più profondo. Il progetto si chiama “Un ponte per la vita” e sinceramente è l’unico ponte che ci piace… L’iniziativa coinvolge il CARA di Mineo, dove purtroppo vi è un grave sovraffollamento”.

Stracuzzi e Accorinti
Stracuzzi ed Accorinti per ”Un ponte per la vita”

È intervenuto infine l’assessore allo sport Sebastiano Pino: “Confidiamo nella partecipazione della città. Il Messina sfiderà una società sportiva dilettantistica che riunisce proprio alcuni dei profughi accolti a Mineo ed una selezione di calciatori africani. La società di Stracuzzi d’altronde ogni settimana si segnala per qualche iniziativa benefica. Lo sport è spesso momento di condivisione e sensibilizzazione”.

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