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Effettuata una semina allo stadio ma per Messina-Taranto rischio campo neutro

Dopo la disastrosa parentesi di domenica, quando i ventidue calciatori in campo hanno fatto fatica a stare in piedi e sono stati spesso disorientati dagli imprevedibili rimbalzi del pallone sul fango del “Franco Scoglio”, si cerca di correre ai ripari. Ma realisticamente, nonostante una nuova semina effettuata in queste ore soprattutto nella porzione centrale del terreno di gioco dai Vivai Calatozzo per conto della MessinaServizi, il rischio di dovere disputare Messina-Taranto in campo neutro è decisamente concreto.

stadio Franco Scoglio
Il terreno è stato devastato dai tacchetti dei calciatori (foto Paolo Furrer)

La semina è stata accompagnata dalla bucatura e dalla carotatura del terreno, con aggiunta di sabbia. Stratagemmi necessari per cercare di evitare il ristagno dell’acqua in superficie, favorire la crescita e lo sviluppo delle radici e rendere concimazione e irrigazione molto più efficaci. Sembra impossibile però ottenere risultati concreti già in due settimane. Necessaria anche la rizollatura delle aree di rigore, dove l’erba è ormai un lontano ricordo. Bisognerà attendere due settimane per la germinazione, sulla quale influiscono anche le temperature.

Dopo che il prato nasce sono peraltro necessari altri 25 giorni per consentire all’erba fresca di prendere forza. Dopo la precedente semina si sono disputate invece ben tre partite in tre settimane con il campo inzuppato dall’acqua e i germogli appena sbocciati sono stati staccati completamente dai tacchetti dei calciatori. La semina sembra una via obbligata anche perché rizollare l’intero terreno di gioco con del “prato pronto” comporterebbe costi ingenti, sostenibili soltanto da società di ben altre categorie: circa 250mila euro. E comunque sarebbe necessario almeno un mese per consentire all’erba di attecchire del tutto.

stadio Franco Scoglio
Le pessime condizioni del manto erboso dello stadio (foto Paolo Furrer)

Dalla MessinaServizi è già arrivato un parere negativo in vista di domenica 18 dicembre, una data che sembra impossibile rispettare. Non a caso l’assessore allo sport Massimo Finocchiaro ha già messo le mani avanti, ai microfoni di Messina Today: “La scelta più razionale è giocare in campo neutro. Serve un intervento strutturale per ridare decoro al manto erboso e non si può certo fare in poco più di dieci giorni. Servono tempi più lunghi anche per rispettare il ciclo naturale dell’erba”. 

A pesare le tre gare disputate nell’arco di venti giorni contro Potenza, Turris e Picerno sullo stesso terreno di gioco: “Abbiamo avuto dodici giorni di pioggia e tre partite consecutive. Tutto ciò ha vanificato gli interventi effettuati, c’è un problema di drenaggio che va risolto. Contiamo di sfruttare la pausa natalizia per eseguire lavori a regola d’arte”. Messina-Taranto potrebbe giocarsi quindi in campo neutro, forse a Vibo Valentia, che già ospitò un anno fa Messina-Palermo. L’Acr dovrebbe tornare in riva allo Stretto l’8 gennaio, per la sfida salvezza con la Virtus Francavilla. Anno nuovo, erba nuova. Almeno questo è l’auspicio.

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