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Messina

Stadio, verso concessione d’uso alternata tra Acr e Fc per fine stagione

Dopo due anni scade in queste ore la concessione dello stadio “Franco Scoglio” all’Acr Messina. In attesa di chiarezza sul bando da 99 anni al quale ha partecipato soltanto il Football Club, il Dipartimento Sport del Comune, che dall’1 giugno ne torna formalmente in possesso, ha proposto a entrambe le società una gestione alternata fino al termine del torneo.

Pietro Sciotto
Pietro Sciotto, presidente dell’Acr Messina che ha gestito per due anni lo stadio (foto Paolo Furrer)

In serie D d’altronde restano ormai soltanto tre gare da disputare, quattro o cinque considerando anche i playoff, e Palazzo Zanca ha preferito non prorogare ulteriormente la precedente concessione esclusiva alla società di Pietro Sciotto. In pratica il Comune metterà la struttura a disposizione dei due club, che nei giorni antecedenti le gare da disputare ne avranno la concessione d’uso.

Una scelta indotta anche dal protrarsi delle procedure relative al bando finalizzato all’eventuale affidamento per 99 anni dello stadio. Dopo la proposta di aggiudicazione da parte della Commissione giudicatrice nominata dall’Urega, il responsabile unico del procedimento Salvatore De Francesco ha chiesto una consulenza esterna per una valutazione degli aspetti economici dell’offerta, legate anche all’estensione della durata della concessione, che inizialmente avrebbe dovuto essere trentennale nelle intenzioni del Comune.

Limatola, Cosenza e Arena
Leonardo Limatola, Santi Cosenza e Rocco Arena del Fc Messina (foto Alessandro Denaro)

La relazione stilata da Francesco Vermiglio, docente di economia aziendale, analisi e contabilità dei costi, ha sollevato varie questioni, alle quali in queste ore sta replicando proprio il Fc Messina. Palazzo Zanca, facendo proprie le osservazioni del professionista, ha chiesto chiarezza sui reali finanziatori del maxi-investimento da quasi 140 milioni di euro, sui quali non sono emersi particolari dettagli in virtù di un patto di riservatezza addotto dal club, che però mal si concilierebbe con le normative anti-riciclaggio.

Vermiglio avrebbe sollecitato chiarimenti anche sulle aree commerciali, che dovrebbero coprire metà dei ricavi previsti dal club, ma per la cui realizzazione occorrono autorizzazioni urbanistiche, i cui tempi di ottenimento sono tutt’altro che scontati. La società di Rocco Arena dovrà indicare infine l’esistenza di un eventuale piano alternativo. Con ogni probabilità le controdeduzioni del club, richieste formalmente dal responsabile unico del procedimento, saranno oggetto di ulteriori valutazioni da parte del consulente economico del Comune. Una volta che l’iter sarà giunto a compimento, vi saranno finalmente certezze sull’eventuale affidamento pluriennale della struttura.

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