5 gol e 14 assist sfornati nel campionato da poco concluso e un futuro ancora tutto da scrivere, a tinte rigorosamente biancoazzurre. Anche nell’ultima stagione Tommaso Squillace si è rivelato uno dei punti di forza del Città di Sant’Agata, il cavallo di razza da far galoppare sulla fascia sinistra, che ha dato tante soddisfazioni al tecnico di Leonardo Vanzetto. Il tecnico però ha annunciato l’addio dopo una sola stagione. La società è già al lavoro per trovare un sostituto degno, ma è evidente che il tecnico di origini friulane lascia un’eredità pesante.
Per buona parte della stagione, il Sant’Agata ha offerto un calcio aggressivo, piacevole e intraprendente, merce rara in questa categoria. Appare dunque scontato che la società possa operare una scelta per proseguire il progetto avviato, senza mai perdere di vista la propria dimensione e il principale obiettivo che resta sempre la salvezza. L’ex Acr Messina e Catanzaro saluta Vanzetto, evidenziando come la notizia dell’addio del tecnico non lo abbia sorpreso.
“Sinceramente il suo addio non è stato un fulmine a ciel sereno. Negli ultimi tempi lo vedevamo un po’ meno grintoso del solito e tutti noi pensavamo che fosse dovuto ai risultati negativi dell’ultimo periodo. In base alla mia esperienza avevo capito che ci fosse qualcosa che non andava, poi al momento di salutarci dopo l’ultima partita ho capito che probabilmente il mister non aveva più gli stimoli per proseguire con noi. Resta il grande lavoro fatto quest’anno, i playoff mancati per un soffio ma soprattutto un campionato vissuto quasi sempre in zone importanti della classifica. Ottimi risultati arrivati grazie ad un gioco che è stato apprezzato da molti”.
Il suo futuro Squillace lo vede ancora in provincia di Messina: “Non mi spaventa ripartire. Con un po’ di fortuna avrei potuto realizzare più gol, ma il mio compito è fare assist e credo di averlo svolto al meglio. Qui sto bene, questa società ormai per me è diventata una seconda famiglia. Posso dire che è uno degli ambienti in cui mi sono trovato meglio, c’è una società organizzata che ci mette in condizione di pensare soltanto alle questioni di campo. Mi piacerebbe continuare a vestire la maglia del Città di Sant’Agata anche nella prossima stagione, ma non dipende da me, la dirigenza è giusto che faccia le sue valutazioni”.
Per l’esterno reggino due stagioni vissute al vertice non devono fare perdere di vista le possibilità della piazza: “Sicuramente quanto fatto negli ultimi due anni è estremamente positivo, ma non dobbiamo mai perdere di vista la nostra dimensione: una realtà piccola ma orgogliosa, dove i risultati si ottengono con fame e sacrificio. Non dobbiamo commettere l’errore di dimenticarlo ed essere più felici per la salvezza ottenuta anticipatamente che non delusi per i playoff mancati. Se pensiamo di ripartire il prossimo anno con meno umiltà perché pensiamo di alzare l’asticella rischieremmo di farci male. La permanenza dovrà essere raggiunta il prima possibile, in un secondo momento se ci sarà modo si potranno valutare altri obiettivi”.
Dopo un bel po’ di tempo, Squillace è tornato da spettatore al “Franco Scoglio” per assistere alla vittoriosa sfida playout del Messina contro la Gelbison, che ha permesso ai giallorossi di mantenere la categoria: “Sono tornato allo stadio dopo molto tempo. Vivere la partita da fuori è tutta un’altra storia rispetto al giocarla, ma è stato bello comunque. Mi ha fatto piacere vedere il Messina vincere e ottenere una salvezza che a quel punto sembrava insperata. Stiamo parlando di una piazza importante che anche in C dovrebbe puntare a ben altri obiettivi. C’era una cornice di pubblico che raramente si vede in un playout, è una piazza che può fare veramente tanto sotto l’aspetto del calore e della spinta”.