
Vi ricordate di Mark Iuliano? L’ex difensore della Juventus e della nazionale italiana ingaggiato dall’F.C. Messina nella stagione 2006/07 per rinforzare il pacchetto arretrato della squadra che disputò l’ultimo torneo di Serie A.
Molti ricorderanno anche il particolare che il difensore fosse stato un “fedelissimo” del tecnico Bruno Giordano: infatti in quella travagliata stagione Iuliano raccolse 21 presenze in giallorosso, curiosamente tutte con il tecnico romano, nessuna con Alberto Cavasin ed appena una frazione di gioco con Bruno Bolchi.

Ebbene Iuliano, l’anno seguente quando era in forza al Ravenna (B) trovato positivo all’antidoping per un metabolita della cocaina e squalificato per due anni, oggi è divenuto allenatore e guida la compagine degli “Allievi” del Pavia e in occasione dell’ultima gara contro i pari categoria del Novara (persa per 6-1) si è reso autore di insulti e minacce che gli sono valsi una squalifica di sei mesi.
Cos’è successo? Dal dispositivo del giudice sportivo si legge che Iuliano al termine del match: ”entrava nello spogliatoio dell’arbitro e lo insultava e minacciava di morte ripetutamente, accusandolo di aver proferito frasi razziste nei confronti di un proprio giocatore, e lo spingeva, per poi essere allontanato a fatica da alcuni dirigenti”.
Una vicenda certo complessa e su cui già si annida un vespaio di polemiche. Pur prendendo per valido il referto del direttore di gara relativamente al comportamento del tecnico e su cui certo le testimonianze dei dirigenti presenti potranno giovare a ricostruire i fatti. Il vero “nodo” ingarbugliato quanto amaro rimane i presunti gravi insulti rivolti di sfondo razziale che sarebbero stati pronunciati, secondo lo stesso Iuliano, dal direttore di gara ad un suo giovane atleta e che se risultassero veri sarebbero di gravità assoluta.