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Sodini: “L’Orlandina sarà competitiva. Quante incognite su americani e girone”

L’allenatore dell’Orlandina Basket Marco Sodini è intervenuto al programma radio Direttissima 60 di Radio Italia Anni 60 affrontando diverse tematiche di stretta attualità. In primis ha tributato il suo elogio all’ex direttore sportivo Giuseppe Sindoni“Non abbiamo ancora deliberato una struttura dopo la scelta in uscita fatta da Giuseppe, che sento tutti i giorni. L’Orlandina rimane una creatura della famiglia Sindoni. Due anni fa sono stato io a fargli sapere che avrei avuto piacere a lavorare a Capo d’Orlando”.

Non è ancora chiaro da quale piazza ripartirà il giovane dirigente: “Lo considero geniale e ora che lo conosco sono orgoglioso di averlo come amico. Ha un livello di conoscenze delle dinamiche di questo mondo sicuramente di estrazione europea, ai nostri livelli un dirigente così non si è visto spesso e diventare a 28 anni miglior manager in A non è poco. Sul suo futuro sottolineo come le notizie escono spesso in maniera incontrollata. Quando arriverà l’ufficialità sarà il diretto interessato ad annunciarlo. La certezza è che chi lo assumerà farà un affare. Non credo affatto alla sua affidabilità ad anni alterni. Fare questa scelta in questo momento per il mercato globale è ancora più audace e infonde orgoglio a tutta la comunità paladina”.

Peppe Sindoni
Peppe Sindoni

Sodini ha analizzato con la consueta onestà le difficoltà riscontrate nel suo secondo anno in Sicilia: “Abbiamo colpe condivise. Mi assumo le responsabilità nella costruzione della squadra. Mi ero esposto a più riprese perché credevo in questo gruppo. Gli infortuni sono stati del tutto imprevedibili: Kinsey non lo abbiamo praticamente mai visto e Bellan e Lucarelli hanno perso gran parte di stagione. Un giovane come Querci ha prodotto quanto un veterano come Mei. C’era continuità col passato perché sette decimi del roster venivano dalla finale playoff dell’anno precedente, l’errore grave è stato pensare di poter partire subito sopperendo alle assenze di Lucarelli e Bellan. Prima dell’infortunio di Laganà eravamo comunque in linea coi risultati col 50% di vittorie”.

In futuro il club rimarrà sempre fedele al progetto che guarda alla valorizzazione dei giovani di talento: “Capo d’Orlando, che è una realtà relativamente piccola, ha bisogno di avere sempre nuove aspettative. Come insegnano questi anni, il percorso portato avanti dalla famiglia Sindoni va nel senso dell’auto-sostenibilità con i giovani migliori possibili. È possibile andare incontro a delle difficoltà: l’ultima stagione può inserirsi sempre nel percorso di crescita, ma si fa fatica ad accettare in paese molto calciofilo e legato unicamente ai risultati. Da Capo d’Orlando sono passate tantissimi giocatori di valore e questo dimostra l’appeal della proprietà, abile a sfruttare le proprie risorse a disposizione. Sono orgoglioso di dire che siamo tra le prime quattro società di A2 come utilizzo dei social media e questo è fondamentale in chiave futura”.

Laganà
Matteo Laganà in palleggio

Il contratto firmato col club fino al 2022 sarà rispettato perché questa è una sua precisa volontà: “Sono pienamente operativo e credo fermamente nei contratti, intesi come patti tra gentiluomini. È normale che se mi chiamasse il Fenerbahce dovrei accettare di corsa e la proprietà avallerebbe, ma Capo è il posto ideale per ritornare al lavoro e inventare una nuova pallacanestro. L’Orlandina sarà competitiva qualunque tipo di campionato disputeremo. La nostra progettualità è cominciata fin dal mio primo anno, quando abbiamo fatto più di quanto era lecitamente atteso. Dovremo capire che stagione vivremo. Non sono nemmeno sicuro che gli americani possano tornare a giocare in Europa, non accettano di stare in quarantena. Gli italiani hanno sempre avuto contratti alti e ci sono troppe squadre: è difficile individuare quelli giusti e congeniali al progetto”.

Marco Sodini
Marco Sodini si è legato all’Orlandina fino al 2022

Infine le prime velate indiscrezioni sulla squadra del prossimo futuro: “In merito alla struttura societaria, se arriverà una figura nuova per il mercato sicuramente dialogherà con il sottoscritto. Ad oggi l’idea del quando ricominceremo è molto lontana e non sappiamo se si giocherà a porte chiuse, per cui dobbiamo restare in attesa. Prima di agosto non si potrà entrare in palestra e si sa che ci sono dieci squadre che non parteciperanno alla serie A2 per problemi economici e potrebbe vararsi un girone unico a 18 squadre o due gironi da 9. Noi vogliamo ripartire dai giocatori sotto contratto, tutti saranno attentamente valutati. Abbiamo avuto un gruppo di bravi ragazzi e persone vere, la squadra deve sposarsi con le mie metodologie di lavoro ed essere pronta a sacrificarsi in palestra. Sui singoli punto ad occhi chiusi su Matteo Laganà, che ho sempre ribadito avere un grande avvenire, sicuramente da Nazionale”.

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