La salvezza tanto agognata è arrivata dopo appena cinque partite disputate nel girone Blu, a dimostrazione delle qualità dell’Orlandina Basket. Il tecnico Marco Sodini, celebrato dalla squadra con un gavettone in sala stampa, è stato splendido condottiero di un gruppo giovanissimo. Lui ha ringraziato uno per uno tutti gli elementi del roster impiegati durante l’anno.
“Mi soffermo su un ragazzo come Samuele Moretti, che lo scorso anno in serie B ad Agrigento giocava meno di dieci minuti per gara e quest’anno ha triplicato tutte le voci statistiche. Flavio Gay ha un carattere esuberante: pur essendo stato il migliore giocatore di serie B non era molto considerato ma ha dimostrato di valere pienamente l’A2. Celis Taflaj dopo l’infortunio di Bellan si è trovato ad essere l’ala piccola titolare, giocando la migliore stagione in carriera. Alberto Conti dopo quattro partite era già parte integrante del gruppo e ci ha aiutato tanto. Modou Diouf è un 99 che gioca sul campo per come è fuori, silenziosissimo e bada al sodo: ha grandi potenzialità ed è una sorpresa. Andrea Del Debbio avevo il vantaggio di conoscerlo già, c’era molto scetticismo su di lui ma è stato il migliore in campo con Rieti. Matteo Laganà in questi tre anni è stato criticato troppo spesso: gioca da tre mesi infortunato perché non si tira mai indietro ed è il capitano della squadra più giovane della categoria. Sarà un giocatore di altissimo livello ma a noi interessa quello che è adesso e cosa ci ha dato nel bene e nel male in stagione. Meriti a Johnson e Floyd, anche loro giovani, uno di 23 anni che arriva da un college di Division 2 e uno dal campionato bulgaro: è stata nettamente la migliore coppia Usa dei due gironi. Ringrazio anche tutti i ragazzi che ci hanno aiutato durante gli allenamenti per tutto l’anno”.
L’allenatore toscano ha celebrato poi il suo gruppo di lavoro: “Sono orgoglioso di poter dire che ho avuto lo stesso piacere ad allenare la squadra che ha raggiunto la finale playoff due anni fa quanto questi ragazzi. Lo voglio dire a mente lucida perché emotivamente la gara con Rieti aveva poco da dire. La formazione dei giocatori e il processo verso un basket italiano che possa essere migliore passa da ragazzi come questi, vorrei che lo capissero tutti”.