Ad una settimana di distanza dall’inizio del ritiro pre-campionato il patron dell’Orlandina Basket Enzo Sindoni è stato intervistato dalla pagina Facebook “Sesto Uomo”, concentrandosi sul delicato momento che il basket sta vivendo e in merito alle iniziative che la società metterà in atto nel prossimo futuro.
È corretto affermare che il campionato 2020/21 sarà il più incerto degli ultimi 70 anni? “Certamente. Le incognite che la pandemia determina in ogni ambito della vita di ogni giorno, si moltiplicano in una organizzazione composta da 27 squadre. Ad oggi non sappiamo se il pubblico potrà assistere alle partite, quale sarà il protocollo sanitario delle trasferte, fino a quando dovremo allenarci a porte chiuse e senza spogliatoi, come reagirà il movimento in presenza di positività tra atleti o addetti. Ma è nostro dovere procedere in avanti con fiducia ed energia. L’Orlandina ha deciso di andare avanti nonostante tutte le incognite e l’incerto quadro economico perché sente forte la responsabilità di rappresentare un territorio e di incarnarne i suoi valori. Siamo siciliani, tenaci ed ostinati, capaci di fronteggiare ogni difficoltà. Andremo avanti giorno per giorno contando sul supporto di chi ama questi colori, ed ogni volta che si alzerà la palla a due, avremo vinto tutti. Anche se il nostro obiettivo è essere vittoriosi al termine delle partite!”
L’Orlandina ha completato il roster con largo anticipo rispetto alle stagioni precedenti. Questione di opportunità? “E’ il riflesso della chiarezza del percorso da proseguire: giovani motivati, aderenti alle richieste tecniche del nostro coach, caratterialmente compatibili col nostro ambiente e motivati a crescere e consolidare il proprio valore”.
Roster quasi del tutto rivoluzionato, ma staff tecnico confermato. Che squadra sarà l’Orlandina 2020/21? “Farà dell’agonismo e della velocità il proprio credo. Una squadra con margini di miglioramento individuale che se con l’etica del lavoro emergeranno, regalerà le soddisfazioni che il nostro pubblico merita”.
Per la prima volta, nella sua recente storia, l’Orlandina non potrà avvalersi della competenza di suo figlio Giuseppe. Come ha vissuto e vive questo distacco? “Da padre con grande rispetto per una scelta che condivido: le qualità e la poliedricità di Giuseppe vanno oltre il livello del nostro club. Da presidente con la tranquillità che mi deriva dal sapere di potere comunque contare sulla sua competenza della quale ci siamo tutti avvalsi nella costruzione della squadra”.
A causa dell’emergenza legata al Covid-19 ed all’incertezza sui futuri sviluppi, Lega e Federazione non hanno ancora dettato regole definitive. Ci riferiamo soprattutto alla presenza di pubblico sugli spalti. La società ha pensato a qualche soluzione per far sì che tutti gli appassionati possano vedere all’opera i propri beniamini? “Rispetto agli altri club, l’Orlandina agisce in sinergia con Antenna del Mediterraneo, e se il pubblico non sarà ammesso al PalaFantozzi, basterà accendere la televisione per stare accanto all’Orlandina. Allo stesso modo i nostri partner commerciali, avranno comunque la garanzia di avere nella squadra un veicolo pubblicitario sicuro ed efficace come nessun altro”.
Apriamo una finestra sul settore giovanile: si prevedono novità o si procederà sulla base della linea tracciata negli anni scorsi? “Abbiamo la certezza di disporre di un impianto, il PalaFantozzi, in maniera esclusiva, un novero di tecnici giovani e preparati che dal minibasket all’Under 20, daranno ancora più qualità ai giovani ed ai giovanissimi che avranno voglia di praticare lo sport più bello del mondo”.