Pallacanestro

Sidoti: “Un onore ricevere il premio Donia. La BS Messina crescerà ancora”

Allenatore dell’anno. È il riconoscimento ottenuto da Pippo Sidoti, che ha messo tutti d’accordo al termine di una stagione straordinaria, laureandosi miglior tecnico in B Interregionale. La sua Basket School Messina con il passare delle settimane ha dimostrato di potersi sedere degnamente al tavolo delle grandi del torneo. “Per tutta la stagione la squadra ha avuto una crescita esponenziale, dal primo all’ultimo giorno, ad eccezione di tre minuti e mezzo del terzo quarto della “bella” a Capo d’Orlando. Abbiamo disputato una serie di grande livello contro l’Orlandina, giocando alla pari per due gare e avendo anche qualche rammarico per la prima sfida. Alla fine è giusto così, siamo contenti di avere valorizzato tanti giocatori. La società è stata all’altezza della situazione, è positivo avere coinvolto tante persone”. 

Pippo Sidoti e la dirigenza del Basket School Messina

La città si è identificata con la squadra peloritana, come dimostrano le centinaia di persone che hanno riempito le tribune del palazzetto. Per il tecnico la società ha i presupposti per crescere. “Il basket a Messina piace, se riesci a divertire con un gruppo bravo e mediatico la gente si fa coinvolgere volentieri. Siamo stati seguiti da tanti tifosi e sportivi che hanno dato testimonianza in tutti gli impianti. Questo mi riempie di gioia e soddisfazione perchè si lavora soprattutto per mostrare una pallacanestro che diverte. È un anno che segna un punto di partenza: la pallacanestro a Messina si può fare, si può migliorare con il coinvolgimento di tutti, iniziando con imprenditori che riescano ad organizzare una società di buon livello. Per la città credo che la serie B Interregionale sia ancora una categoria un po’ riduttiva e si possa fare di più, speriamo di potere migliorare”.

La Basket School Messina schierata prima del via (foto Michela Masitto)

Gioco coinvolgente con giocatori molto uniti, due segreti di uno spogliatoio che coach Sidoti ha avuto il merito di forgiare. “Tante squadre erano costruite per vincere, non era facile. Ho allenato dieci ragazzi fantastici, che si sono sobbarcati grandi difficoltà, viaggiando più volte la settimana da e verso Patti. Avevamo tanti turni di allenamenti distribuiti su più palazzetti, un aspetto che spero quest’anno possa essere risolto, concentrandoli su un unico campo. Le difficoltà ci hanno temprato e spinto a lavorare ancora di più, il gruppo era molto legato e sul piano del gioco si è visto. Nel girone di ritorno il cammino è stato da promozione. Le vittorie a Piazza Armerina e Reggio Calabria sono istantanee molto belle che puoi ottenere soltanto se credi nel lavoro”.

Tartaglia e Yeyap in marcatura

A livello personale non sono mancate le richieste all’esperto tecnico di Patti ma il sodalizio con il club peloritano non s’interromperà. “Ho rinunciato a qualche proposta che ho ricevuto, mi trovo bene a Messina con questi ragazzi e la società con cui lavoro insieme da sette anni. Alle spalle tante finali, la promozione e questo campionato, per cui posso confermare la mia prosecuzione del lavoro con il club. Cercheremo di capire quali possano essere le riconferme perchè tutti hanno fatto bene e hanno grandissime richieste. È la normalità delle cose perchè si lavora per fare diventare i ragazzi più bravi, chi è venuto a Messina ha raddoppiato i suoi standard”. 

Busco in cabina di regia

A conclusione della stagione sportiva appena trascorsa, il premio Nino Donia assegnato dal Comitato rappresenta l’attestato di stima più importante per chi con l’ex dirigente ha potuto lavorare fianco a fianco. “Vengo premiato insieme a Leonardo Di Dio, che ha disputato un campionato fantastico, è la dimostrazione che alle nostre latitudini abbiamo grandi talenti. Devono capire principalmente cosa fare in campo per esprimersi al meglio. Il premio Donia per me ha un fascino particolare: sono molto legato alla famiglia di Nino, che era principalmente un grande amico. Ho lavorato insieme a lui quando era ds a Capo d’Orlando. C’è un legame forte, che va al di là dell’aspetto sportivo. Sono doppiamente contento, ringrazio il Comitato Regionale e la presidente Cristina Correnti per avermi insignito del premio. Indistintamente dalle opinioni alla fine devono parlare il campo, i risultati e l’entusiasmo che riesci a trasmettere. Alla mia età vale tanto, avere una riconoscenza del genere è motivo di grande orgoglio”. 

Daniele Straface

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