Un mito italiano come Gianluca Basile sa che in nessuna parte d’Italia le sue affermazioni possano passare inosservate. Per chi gioca a basket le considerazioni dell’ex asso, tra le altre, di Fortitudo Bologna e Barcelona sono da tenere in debita considerazione, se poi lo stesso ritorna a parlare della crescita della sua ex squadra, la Benfapp seconda in serie A2, allora per accendere la miccia basta un attimo.
“Rispetto alla mia serie A il livello è più basso ma mi piace vedere gli italiani all’opera con ottimi risultati in una squadra composta da due soli americani di massimo livello. Senza supporto degli italiani in qualsiasi lega non si può raggiungere la vetta, noto l’ottimo lavoro di coach Sodini e dopo gli ultimi risultati di Rieti e Roma tutti noi ci crediamo qui a Capo d’Orlando. Stiamo sognando tutti anche se onestamente è difficile puntare alla promozione secondo me ma dico che sognare e provarci non costa nulla. So inoltre cosa può dare il pubblico paladino nel finale di stagione regolare. Ci ho giocato per tre anni e quando la torcida si accende può cambiare tutto”.
All’interno del network paladino questo il commento di coach Marco Sodini: “Sappiamo che non dobbiamo accontentarci, lo si intiusce già dalla scelta di prendere un allenatore dalla massima serie, di avere un nucleo di giocatori importanti per la categoria sorretti dal trio Triche-Parks-Bruttini, questo sta a significare che si punta al massimo risultato”.
Parola al massimo dirigente Enzo Sindoni che dopo un periodo di silenzio ha voluto rendere omaggio alla sua squadra: “Questa è la nostra trdicesima stagione tra serie A e A2 e segue due stagioni consecutive dove abbiamo raggiunto i palyoff e giocato perfino una coppa europea. Riconosco che la retrocessione l’abbiamo meritata così come il campo sta adesso dicendo che ci stiamo meritando questo momento felice”.
Tra i tifosi inizia a diffondersi l’entusiasmo, il capo dei supporter Salvo Scarpuzza lo testimonia: “L’entusiasmo generale sta tornando, nell’ultima gara casalinga eravamo duemila presenze e personalmente continuo a spargere la voce per riempire il palazzo nel finale di regular season”.
Infine chiusura dedicata al capitano Davide Bruttini, calatosi perfettamente nella realtà paladina come ammette lui stesso: “Capo d’Orlando è un posto particolare ed a sè rispetto ad altri posti. E’ una realtà molto piccola ma c’è grande ambizione e voglia di primeggiare”.