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Si è spento Francesco Scorsa. Allenò il Messina dell’esordiente Protti

Si è spento a Bologna, all’età di 76 anni, a causa di una malattia, Francesco Scorsa, ex allenatore del Messina nella stagione 1989/90. Calabrese, nato a Soverato il 17 dicembre del 1946. Il suo nome è legato al calcio messinese per aver diretto la squadra biancoscudata nel campionato di serie B. Dopo aver risollevato e condotto al nono posto il Licata, venne chiamato dal presidente Salvatore Massimino a guidare il Messina del dopo Zeman e Schillaci.

Francesco Scorsa
Il tecnico Francesco Scorsa ai microfoni di Rtp

Travagliata la storia di Scorsa a Messina. Venne ingaggiato dal presidente Salvatore Massimino, che non era riuscito a convincere il boemo a restare in riva allo Stretto. Durante la campagna acquisti, fu però licenziato e venne assunto Giovanni Galeone. La società però non acquistò i giocatori richiesti dall’ex allenatore del Pescara e dopo pochi giorni Galeone si dimise e fu richiamato Scorsa.

La sua avventura messinese fu abbastanza breve e non certo fortunata: la presenza in panchina durò infatti appena tredici partite. E dire che la squadra aveva iniziato alla grande la stagione, eliminando in Coppa Italia il Torino, battuto al “Celeste” per 2-1 (doppietta dell’esordiente Protti) e il Cesena in trasferta (guidato in panchina da un emergente Marcello Lippi) con un rotondo 4-1, per le reti di Doni, Berlinghieri, Protti e Ficcadenti, che fece stropicciare gli occhi ai tifosi ed a tutto l’ambiente giallorosso.

Acr Messina 1989-90
Il Messina di Scorsa che battè l’Avellino. In alto da sinistra Ciucci, Bronzini, Losacco, Berlinghieri, Doni, Da Mommio. In basso Ficcadenti, Di Fabio, Cardelli, Protti e capitan Modica

Anche in campionato il Messina aveva iniziato benissimo, con la vittoria al “Ceravolo” di Catanzaro (1-0) grazie al gol firmato da Berlinghieri e l’affermazione sull’Avellino in un “Celeste” gremitissimo per 2-0 (reti di Ficcadenti e Cardelli). Dopo il pareggio per 2-2 acciuffato in extremis a Reggio Emilia, i peloritani iniziarono una parabola discendente con la sconfitta casalinga contro il Brescia per 0-2, reti realizzate dall’ex Pierleoni e da “Spillo” Altobelli” e la seguente debacle di Ancona (0-5).

Una preparazione fisica basata sulla velocità diede modo ai giallorossi di entrare subito in forma e partire benissimo, poi però i nodi vennero al pettine e l’entusiasmo si trasformò in delusione. A poco valsero la vittoria sul Monza, il pari casalingo con il Pescara e quello esterno con la Triestina. La sconfitta nel derby in casa con la Reggina (0-1) e quella beffarda di Pisa (1-2) furono il preludio all’esonero di Scorsa, che diresse per l’ultima volta il Messina, il 5 novembre 1989, nel derby con il suo ex Licata (1-1) al “Celeste”.

Francesco Scorsa
Francesco Scorsa è stato una bandiera dell’Ascoli (foto PicenoTime)

Tre vittorie, quattro pareggi e quattro sconfitte, più le due affermazioni in Coppa Italia, questo il ruolino di marcia di Scorsa alla guida del Messina. Toccò poi ad Adriano Buffoni condurre alla salvezza il Messina, dopo lo storico spareggio di Pescara contro il Monza. Dopo Messina, Scorsa allenò a Nola, Lamezia, Casarano ed Ascoli, squadra in cui da calciatore aveva disputato ben nove campionati con 144 presenze in serie A. L’ex tecnico si era stabilito e abitava a Cesena, lascia la moglie e tre figli. Ai familiari le condoglianze della nostra Redazione.

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