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Si è spento Fabrizio Ferrigno. Ha firmato due promozioni con l’Acr Messina

Un male incurabile non ha lasciato scampo a Fabrizio Ferrigno. Il dirigente, che nel 2016-2017 ha vinto il premio di migliore direttore sportivo di Lega Pro, firmò le ultime due promozioni, in Seconda Divisione prima e in C unica poi, dell’Acr Messina, allestendo una rosa di grande livello, impreziosita dalla presenza, tra gli altri, dei vari Ignoffo, Bucolo, Costa Ferreira, Maiorano, Corona e Cocuzza.

Ferrigno
L’ex direttore sportivo dell’Acr Messina Fabrizio Ferrigno sugli spalti (foto Alessandro Denaro)

Immediato il cordoglio sui social. “Si apprende, con estremo dispiacere, la notizia della prematura scomparsa. L’Acr Messina, in tutte le sue componenti, si unisce al dolore della famiglia, ricordando con affetto sincero il caro Fabrizio”. “Sconvolti e addolorati dalla notizia, ci uniamo al cordoglio per la scomparsa di Fabrizio Ferrigno. Riposa in pace Direttore”, aggiunge il Fc Messina.

Napoletano, nella carriera da calciatore ha raggiunto le 400 presenze, tutte tra i professionisti, firmando anche una quarantina di reti. Con il Catanzaro in particolare una doppia promozione dalla C2, la fascia da capitano e l’appellativo di “sindaco” per il suo carisma. Era molto legato anche al Pisa, con cui conquistò un altro salto di categoria, sempre in B. Da dirigente da incorniciare anche le stagioni con Milazzo e Paganese.

Fabrizio Ferrigno
Fabrizio Ferrigno contesta una decisione arbitrale

Aveva 47 anni e lascia ben cinque figli, dopo una lunga lotta contro la malattia, che lo aveva visto resistere strenuamente tra gli ospedali di Messina e Catania, resa ancora più complicata dal dilagare del Covid. Proprio il pregiudicarsi delle sue condizioni di salute lo portò a rinunciare, nel maggio 2019, all’incarico di direttore sportivo nell’Acr di Pietro Sciotto, dopo la finale di Coppa Italia persa a Latina con il Matelica, in cui era tornato dopo un’altra fugace avventura, con Modica in panchina. Anche se ovviamente prevalse la privacy sulla diffusione della notizia. Adesso l’epilogo più doloroso e inaccettabile. Alla famiglia le più sentite condoglianze della Redazione.

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