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Messina

Si celebra la giornata mondiale del libro. Il sapere prevale sull’indifferenza

Immaginiamo una storia qualunque, con una principessa e un cavaliere che la salva, uccidendo un famelico drago, e dal sangue del drago germoglia un lussureggiante roseto. E se poi il prode cavaliere si chiama Sant Jordi e offre una rosa alla bella principessa, allora la storia ha origine in terra di Catalogna, e siamo nel bel mezzo della leggenda di “San Giorgio e il drago” che, da Tarragona, si è diffusa per il mondo e, nel suo lungo viaggio attraverso il tempo, ha assunto significati e connotazioni molteplici, tante quante le tradizioni, le genti e  i paesi in cui si è fermata.

Paolo Uccello
San Giorgio e il drago in un celebre dipinto di Paolo Uccello

Ecco perché il 23 aprile, il giorno in cui si festeggia San Giorgio (Sant Jordi per gli spagnoli), proclamato nel 1996 dall’Unesco “Giornata mondiale del Libro”, assistiamo un po’ ovunque alla consuetudine di regalare un libro, mentre a Barcellona di Spagna la tradizione fa sì che ogni innamorato offra alla propria donna una rosa (simbolo dell’amore del  cavaliere che ha sconfitto il drago), ricevendo in cambio un libro (il trionfo della cultura).

E quando finirà questa emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e potremo riprendere a viaggiare, se decideremo di trascorrere questa giornata a Barcellona, avremo modo di mescolarci alle centinaia di persone che passeggiano tra le vie principali della città, comprando i libri esposti sulle bancarelle lungo i viali, e di visitare i diversi edifici simbolo, tra cui la famosa Casa Batlló opera dell’architetto Antoni Gaudì, sulla cui facciata l’artista ha interpretato proprio il mito di questa leggendaria impresa, e dove si possono ammirare vari simboli della lotta tra Sant Jordi e il drago, che ci ricordano, più genericamente, la lotta del bene contro il male, della cultura contro l’ignoranza, e il trionfo dell’amore verso il sapere, sempre e comunque, sulla sterile indifferenza.

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