Il pareggio di Catania non ha regalato particolari sussulti in classifica, anche perché la zona salvezza diretta resta distante tre punti. Dopo le sbandate contro Avellino e Cavese il Messina si è però riscoperto più accorto in difesa, al netto dei gravi errori di Montalto e compagni, che avrebbero potuto comunque portare a casa l’intera posta in palio.
Ma a convincere sono stati il sacrificio di Manetta e compagni, finalmente gagliardi come era già avvenuto in tante altre occasioni ad inizio stagione, in cui i biancoscudati erano andati oltre i loro limiti di esperienza e talento. Con sette pareggi in tredici giornate il Messina continua ad avere un piccolo primato, condiviso con Trento, Lucchese e Casertana. Il terzo 0-0 nelle ultime sei giornate ha consentito anche di non subire gol in trasferta per la prima volta in stagione.
Resta comunque evidente che per centrare un’altra salvezza servirà ben altro, anche perché lontano dal “Franco Scoglio” sono arrivati soltanto tre punti: lo stesso rendimento del Taranto ultimo in classifica (e appena penalizzato di quattro punti). Deve soprattutto crescere l’apporto del reparto offensivo, con Anatriello che sta recuperando la forma migliore dopo la lussazione della spalla, Petrungaro che fa progressi costanti e Mamona che forse meriterebbe maggiore minutaggio dopo alcuni ingressi molto positivi dalla panchina.
Al “Massimino” è maturata anche la quarta espulsione in tredici giornate, dopo quelle di Marino con la Cavese, Anzelmo a Trapani e Manetta con il Potenza. Poco da rimproverare comunque a Giuseppe Salvo, che anzi è stato lucidissimo e probabilmente determinante ai fini del pareggio conclusivo. Condannato da un beffardo rimpallo, l’esterno destro è stato lucido nel decidere di stendere subito Inglese, che altrimenti avrebbe potuto portare in vantaggio il Catania. Il fallo è avvenuto fuori area e poi gli etnei non hanno saputo sfruttare a dovere la punizione dal limite.
Archiviato con soddisfazione il derby, bisogna però cercare di porre fine alla lunga astinenza da vittoria, che dura da due mesi, dall’unico successo con il Taranto fanalino di coda. In trasferta i tre punti mancano addirittura da marzo, dal 3-1 di Brindisi. Domenica al “Franco Scoglio” è atteso il Giugliano, terzo in graduatoria con 23 punti e ben sette vittorie, tre esterne sui campi di Foggia, Latina e Picerno. Ben quattro gli ex: dal tecnico Bertotto, che transitò brevemente da Messina, a Ibou Balde, che invece firmò dieci gol in due campionati, ben sette in tre mesi fra gennaio e marzo 2023.
Ci saranno anche altre due vecchie conoscenze: il centrocampista Carmine Giorgione e l’attaccante Francesco Salvemini, entrambi nell’Acr edizione 2015/16 con Arturo Di Napoli in panchina. Tra gli elementi più in palla c’è anche la punta camerunense Njambè, che ha già firmato quattro reti, una in meno del già citato Balde. In vista della sfida ai campani il Messina ha ripreso la preparazione a Bisconte. Hanno lavorato tutti in gruppo, compresi Davide Petrucci e Martino Cominetti, reduci dai rispettivi infortuni muscolari. Mercoledì è in programma una doppia seduta.