Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire, vedendo i visi delusi del pubblico del “Vasi” lasciare gli spalti al termine dell’atteso derby nebroideo tra Due Torri e Orlandina, valevole per la ventesima giornata, terza di ritorno, del Girone I del torneo di Serie D.
Una sfida non noiosa, ma pesantemente condizionata da almeno tre fattori: una direzione di gara inadeguata della terna arbitrale, il forte vento, e l’inconscia paura di perdere certo più forte de coraggio di vincere. Quest’ultima massima è più pertinente per l’undici pirainese che da dieci giornate fallisce l’appuntamento con il successo e senza un cambio di marcia difficilmente eviterà l’appendice dei play-out.
Alla fine le squadre si sono divise non solo la posta in palio, muovendo con un punto l’una le rispettive classifiche. Il forte vento ha anche avuto il suo ruolo favorendo nella prima frazione la squadra di casa, e nel secondo gli ospiti.
Mister Antonio Alacqua presenta i suoi con un 3-5-2: Di Dio tra i pali, Librizzi guida il pacchetto arretrato affiancato da Zappalà e Fantino; Guido e Gaglio presidiano le corsie esterne con licenze di supporto offensivo, Lo Nigro è il perno della mediana in cui agiscono anche Scolaro e il camerunense Tchetchoua; davanti tandem Ancione-Venuti.
Sull’altro fronte, il grande “ex” Beppe Raffaele, pirainese doc, risponde con un 4-4-2 corto quanto aggressivo: Galipò è l’estremo difensore di un reparto che da destra a sinistra presenta Di Giovanni, D’Angelo, Fascetto e Russo; mediana con Gatto, Privitera, De Cristofaro e Spadafora; davanti Marasco e il rientrante Frisenda.
L’intensità agonistica è alta sin dalle prime battute con nessuno dei ventidue in campo che tira indietro la gamba, e sono sufficienti una manciata di minuti per vedere sventolare il primo cartellino giallo all’indirizzo di Gaglio. Tuttavia, è bene sottolinearlo, il metro arbitrale scostante e difforme, spesso eccessivamente tollerante, è stato un limite nell’andamento della sfida.
Il Due Torri trova anche il gol al 17′ con una deviazione sottomisura di Scolaro, tutto vanificato dallo sventolare della bandierina dell’assistente. Punizione dal lato corto sinistro dell’area con Guido che al secondo tentativo trova la testa di Ancione la cui correzione si trasforma in assist per l’inserimento del centrocampista, posizione molto dubbia e tante recriminazioni nella tifoseria locale.
L’Orlandina replica con un affondo sulla fascia destra di Gatto il cui cross alto è destinato ad essere catturato da Di Dio, ma la palla sfugge all’estremo, ed è provvidenziale l’intervento di Guido ad allontanare anticipando l’incombere di Marasco.
Al 30′ una rara ripartenza della squadra pirainese e cross da destra che pesca la testa del piccolo Gaglio al centro area, ma l’impatto con la sfera non è ottimale e Galipò può intervenire senza particolari affanni.
L’Orlandina prova ad uscire dal guscio alla ricerca anche di un episodio favorevole come una palla inattiva. De Cristofaro e Fascetto ci provano con dei piazzati, particolarmente favorevole l’occasione per il secondo nata da un dubbio controllo con il braccio (o spalla) sanzionato al limite a Scolaro (ammonito). Frisenda ci prova con una conclusione senza forza ne precisione dal limite.
Gli ultimi minuti del primo tempo – concluso senza neppure un corner – registrano al 40′ un pericolo piazzato da destra di Gaglio, conclusione di giro velenosa sul primo palo con Galipò che si distende respingendo, con Russo che perfeziona il disimpegno. Sui titoli di cosa pericoloso affondo di Marasco che salta gli avversari incuneandosi in area, e sull’uscita di Di Dio da favorevole posizione perde il controllo della sfera che si spegne sul fondo.
Al rientro in campo è l’Orlandina a beneficiare del vento favorevole, e con iniziative più ficcanti. Marasco prova la conclusione dal limite sul palo lungo, ma è fuori misura. L’ex Vibonese poco dopo non riesce neppure ad approfittare di uno scivolone di Zappalà ed è puntuale l’intervento di Di Dio.
Alacqua provvede al primo cambio con l’intento di rafforzare la linea mediana con l’ingresso di Treppiedi per Tchectchoua preludio al successivo cambio di assetto con il passaggio al 4-3-3 con Gaglio esterno destro offensivo, Guido arretrato laterale destro difensivo e Fantino che scala sulla corsia mancina.
Al 15′ un lungo brivido accompagna la sfera abilmente calciata dal limite da De Cristofaro, trascorsi anche in Serie B con la Triestina, ma si perde sul fondo di poco. Anche Raffaele spende il primo cambio con l’ingresso di Martusciello per Spadafora, ma nulla cambia sul piano tattico.
Sussulto offensivo per il Due Torri con un’iniziativa personale di Ancione che elude l’intervento di Fascetto all’altezza della linea mediana e taglia il campo per andare a concludere dal limite, ignorando i compagni, e venendo murato dagli avversari. Venuti recupera la sfera e sforna un pericoloso tiro cross che non trova compagni pronti alla deviazione e Galipò smanaccia.
Girandola di cambi Alacqua lancia nella mischia Alizzi per Ancione che platealmente risiede in panca innervosito, e poi il rumeno Bica Badan per Guido. Dall’altra parte Raffaele lancia Crinò per Frisenda.
Il neoentrato, venti centri nel passato torneo di Eccellenza, servito da Marasco ci prova da dentro l’area, volo di Di Dio che provvidenzialmente accompagna alla sua sinistra una conclusione velenosa. Poco dopo l’estremo difensore si ripete, esaltandosi su una conclusione dal limite dell’area piccola di Marasco.
Le due occasioni fallite innervosiscono i paladini che in rapida sequenza raccolgono ben tre cartellini gialli all’indirizzo di Martusciello, De Cristofaro e Crinò. Sul taccuino dei redarguiti per proteste finisce anche Di Dio.
L’ultimo quarto d’oro è più povero di emozioni, Zappalà non trova la correzione di testa su corner di Gaglio, ed Alizzi, al rientro dopo quasi due mesi di stop, ha un buon spunto ma dentro l’area si allarga troppo e sull’uscita di Galipò non trova lo specchio della porta. L’ultimo sussulto arriva con una punizione dal lato corte dell’area di Fascetto: sinistro potente, ma fuori misura che precede il triplice fischio dell’ineffabile sig. Saggese di Rovereto.
L’Orlandina sale a quota 28 punti e nel prossimo turno sarà attesa da un’altro delicato derby, questa volta al “Micale” contro il Città di Messina che potrebbe ipotecare la salvezza. Per il Due Torri, i punti sono 21, alle spalle continua l’ascesa di Vibonese e Rende, quest’ultima vittoriosa sull’Hinterreggio, prossima avversaria dei biancorossi.
Tabellino: