La Scherma siciliana perde uno dei suoi ultimi “Grandi Maestri”. Si è spento all’età di 93 anni Guido Triolo forse l’ultimo caposcuola della disciplina in Sicilia. La sua scuola ha formato molti allievi e maestri d’eccezione come Wladimiro Calarese, bronzo alle Olimpiadi di Roma nel Sessanta, Francesco Mormino, Ugo Prado, Francesco Iacono, bronzo ai campionati di Ginevra nel 1974.
L’’Associazione Messina Scherma A.S.D., con un post nella pagina ufficiale, ha voluto ricordarne la figura. “Ho avuto l’onore ed il piacere di passare gli anni più significativi della mia vita schermistica accanto al maestro Triolo – racconta Fabrizio Papalia – prima come allievo e successivamente quale studente nel percorso di preparazione degli esami magistrali. Ho trascorso con lui moltissimo tempo a causa della scelta di risiedere a Torregrotta, paese nel quale vivono i miei genitori. Ricordo, pertanto, ogni passaggio delle sue lezioni costellate di episodi di una carriera lunga, intensa ed avventurosa iniziata, come amava ricordare, suo malgrado, per decisione del padre il quale, di ritorno da una tournée in America, lo mise in guardia dentro la culla, ad appena tre mesi”.
” E’ stato un “maestro” vero – continua Papalia -, una di quelle persone dalla quale non si finisce mai di imparare. Non esisteva separazione tra la pedana e la vita e le sue semplici metafore erano l’emblema di un’incredibile capacità didattica e comunicativa, una persona che con estrema semplicità e naturalezza riusciva a trasferire concetti anche estremamente elaborati. Ho imparato a conoscere il suo modo di fare, quel suo atteggiamento finto burbero che nascondeva una sensibilità ed una generosità d’animo come poche. Il Maestro Triolo, o Maestro Guido come molti lo hanno conosciuto, era una persona dal fine umorismo e dalla rara sensibilità artistica che oltre alla scherma ci ha anche trasmesso il suo amore per la musica, soprattutto la lirica. Per questo e per altre infinite ragioni a Messina sentiremo enormemente la mancanza del Maestro Triolo e sono certo che i tanti allievi peloritani che accanto a lui sono cresciuti lo ricorderanno sempre come il loro Maestro”.
