A distanza di qualche mese, si torna a parlare con prepotenza di flussi anomali di scommesse su undici partite di squadre di Lega Pro. Nove di queste riguardano le tre siciliane impegnate nel girone C: Messina, Catania e Akragas. Secondo il portale meridionews.it, è questo il contenuto della segnalazione presentata alla Procura di Catania nelle scorse ore. Dovrebbe trattarsi delle stesse partite già segnalate nei mesi scorsi dalla Federbet, che puntò decisamente il dito contro il Messina.
Nello specifico, riguardo alla formazione giallorossa si tratta delle gare interne contro Paganese (2-2), Benevento (0-5), Martina Franca (3-0) e di quelle esterne contro Casertana (4-1) e Juve Stabia (2-1). Per la formazione rossazzurra, invece, la trasferta contro il Foggia (3-0), l’incontro al “Massimino” con la Casertana (0-1) e i due derby con l’Akragas: quello giocato in coppa Italia allo stadio Esseneto (1-0) e quello disputato in terra etnea nel girone di ritorno del torneo di terza serie (1-1). Le altre due gare del torneo di Lega Pro che hanno evidenziato delle anomalie sono Foggia-Fidelis Andria e Prato-Carrarese.
Francesco Baranca, il segretario generale dell’associazione italo-belga che si batte contro il “match fixing”, lo denunciò al nostro portale alla vigilia del match con il Benevento: “Ce ne siamo resi conto per via delle chiamate dei concessionari italiani, che riscontravano attività assolutamente anomale sul pareggio. Abbiamo avvertito in modo confidenziale la Lega, che si è attivata come da protocollo. Mi dispiace per i tifosi siciliani ma avevamo già denunciato le anomalie sulla rotonda affermazione della Casertana ed abbiamo riscontrato svariate giocate sulla combinazione “1 primo tempo – 1 secondo tempo” anche su Messina-Martina”.
Prima del match con la Paganese, la Federbet segnalò tre giocate ricorrenti nelle agenzie: la combinazione “primo tempo 2, secondo tempo X”, la “X” con gol-gol e le scommesse secche sul pareggio finale. Per Baranca, un risultato – sulla carta plausibile sul campo – era comunque sospetto per via della mole di denaro che sarebbe stato investito su queste singole schedine. La quota per il pari calò vistosamente e la partita venne estromessa dai palinsesti dei bookmakers.
Le carte inviate alla Procura non comporteranno necessariamente conseguenze le società coinvolte. Gli inquirenti valuteranno il fascicolo e decideranno se esistono i presupposti per l’avvio di un’indagine. Un anno fa Federbet denunciò anche la presunta “combine” di Messina-Ischia, ma l’inchiesta non portò ad alcuna condanna per la precedente proprietà del club giallorosso, pur investita da un grave contraccolpo di immagine.