Sembra di essere tornati indietro di un mese. Come a metà settembre, infatti, l’ACR Messina di Pietro Sciotto valuta vari profili per la carica di direttore sportivo. Non c’è soltanto il perugino Fabrizio Alunni nell’agenda del massimo dirigente, ma anche il lombardo Francesco Lamazza, già consulente di mercato del Varese.
Il diretto interessato lo ammette in tarda serata ai nostri microfoni: “Ne stiamo parlando, vedremo se questa volta la trattativa si concretizzerà”. La scelta di Giacomo Modica come nuovo allenatore lo avvicina ulteriormente alla scrivania giallorossa: “Con lui abbiamo già lavorato assieme a Lecco. Nel calcio però ci vuole sempre il nero sul bianco prima di esporsi. Dico solo che mi piacerebbe”.
Lamazza fu vicino al Messina un mese fa e non a caso lo scorso 12 settembre, proprio al nostro portale, stilò un bilancio programmatico, a poche ore dalla conclusione della sessione estiva di mercato: “Bisogna parlare con il tecnico ed iniziare ad operare. Alla squadra mancano sia over che under. È incompleta, bisogna andare a definirla”.
Il dirigente ci parlò delle sue precedenti esperienze, tutte concentrate nell’hinterland lombardo: “Ho lavorato per tre anni e mezzo alla Pro Patria, ma anche a Lecco e nella Pro Sesto. Relativamente alla rosa del Messina, ho già lavorato con Andrea Migliorini, che era con me alla Pro Patria nella stagione 2008/2009”.
Lamazza ammise di non avere mai avuto esperienze nel Meridione: “Conosco alcune piazze ma sarebbe la mia prima avventura al Sud Italia. Nei gironi settentrionali ci sono ogni anno cinque o sei pretendenti alla vittoria del campionato e gli addetti ai lavori evidenziano che c’è un tasso tecnico piuttosto elevato. Nel girone I ci sono realtà importanti, come Nocerina, Gela ed Acireale, oltre al Messina. Questa concorrenza non rappresenta un problema ma uno stimolo”.
Ad un mese di distanza, dopo l’addio di Ferrigno, l’ACR è distante ben 14 punti dalla vetta, otto lunghezze dai play-off, cinque dalla zona permanenza diretta. Gli obiettivi stagionali sono già mutati e in organico ci sono adesso almeno cinque calciatori che erano legati al dimissionario dirigente napoletano. Il suo successore sarà chiamato insomma agli straordinari.