Non ha proprio voglia di fermarsi la Nebros di mister Francesco Palmeri, chiamata a fare visita a una Jonica ferita dalla sconfitta di Modica. I nebroidei sono in serie positiva dal derby contro il Gioiosa del 21 dicembre. L’ultima sconfitta risale alla sfida di Mazzarrone della settimana precedente mentre il 2025 è iniziato con le belle vittorie interne contro Vittoria e Imesi Atletico Catania, intervallate dal pareggio a reti bianche in casa della Leonzio.
Risultati che hanno confermato come la Nebros abbia tutte le carte in regola per salvaguardare il piazzamento playoff fino alla fine della stagione. Il capitano Francesco Sciotto guarda con fiducia alla sfida del “Bucalo”, consapevole delle difficoltà che nasconde: “La Jonica non la scopriamo oggi, è una squadra tosta che gioca bene, ormai sono una realtà importante della categoria. Nella partita d’andata, nonostante l’inferiorità numerica, ci hanno messo in grande difficoltà e siamo riusciti a portare i tre punti a casa soltanto con un guizzo all’ultimo secondo”.
I giallorossi guidati da Famulari, settimi con un buon margine sui playout, hanno saputo cambiare pelle: “Nel mercato di dicembre hanno perso un giocatore importante come Carioca dos Santos, ma lo hanno rimpiazzato come si deve. Quindi non sarà facile ma se vogliamo continuare a cullare il sogno playoff dobbiamo migliorare il nostro rendimento in trasferta”.
Se proprio bisogna trovare un neo alla Nebros riguarda proprio l’andamento lontano dal “Vasi”, dov’è arrivato soltanto un successo, l’1 dicembre scorso in casa della Leonfortese. Sciotto però non ne fa un dramma: “Siamo una squadra dai due volti. In casa siamo stati impeccabili, pareggiando soltanto due gare e vincendo le altre, anche contro squadre molto forti. Fuori casa invece abbiamo fatto poco ma ci siamo tolti la soddisfazione di pareggiare a Milazzo. Sarebbe però un grave errore fermarsi a guardare soltanto i risultati, perché l’atteggiamento della squadra è sempre stato positivo. Non abbiamo mai sbagliato approccio alla gara, il più delle volte è mancata la malizia ma anche un po’ di fortuna che serve per ottenere qualcosa in più”.
Non è comunque in discussione la compattezza di un gruppo che rappresenta la vera arma della Nebros: “Siamo sempre stati una squadra giovane e lo siamo anche ora. L’età media è molto bassa, però nonostante questo ci sono elementi che sono al quarto anno in questo campionato. Sicuramente con il passare delle stagioni siamo maturati e quest’anno si è creata un’armonia incredibile. Il gruppo è compatto, coeso, molti ragazzi si frequentano anche fuori dal campo di allenamento: non siamo compagni ma amici e questo porta ognuno di noi a sacrificarsi di più durante la partita”.