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Messina

Sciotto: “Dedico il successo a mio fratello. Peccato i tifosi fuori dagli stadi”

Il presidente Pietro Sciotto è l’uomo più contento in casa Acr Messina. La vittoria del campionato rappresenta un personale riscatto per chi non più lontano di quattro anni ha scommesso in prima persona su questo progetto e dopo tre anni altalenanti ha tagliato un traguardo tanto agognato: “Ho detto ai ragazzi prima della partita di stare tranquilli perché avremmo raggiunto l’obiettivo pur soffrendo sino all’ultimo. Anche io nella mia vita ho sempre lottato fino alla fine per centrare i risultati. È stato un bel successo, contro tutto e tutti. Un gruppo unito e una squadra molto forte che sin dal primo giorno ha cercato di primeggiare su tutte le altre”. 

Sciotto e Bollino
Sciotto e Bollino fanno festa al fischio finale (foto Paolo Furrer)

L’emozione è palpabile nel pensiero per una delle persone più care che nel frattempo è scomparsa: “Dedico questo successo a mio fratello Pippo. Mi spiace che non sia qui con me, lui voleva anche più di me vincere questo campionato. Abbiamo sempre vissuto il calcio in comune e anche se lui non c’è più oggi è con noi. Tengo sempre con me il suo telefonino per sentirlo insieme a me”.

Non è facile riassumere in poche parole tutti i ringraziamenti e il massimo dirigente giallorosso tiene a sottolineare l’operato di allenatore e tifosi:Novelli esegue un calcio zemaniano, che prediligo molto. Ha svolto un lavoro da professionista, da persona seria e preparata qual è. Un peccato che in un torneo come questo i tifosi non abbiano potuto gioire molto di più di quanto successo, dovendo rimanere sempre fuori dallo stadio. Dopo tre anni già in perdita il quarto anno è stato completamente senza ricavi, mentre la presenza del tifo ci avrebbe aiutato. È brutto vivere un campionato del genere senza pubblico, anche a Sant’Agata per motivi differenti non è stato possibile averli. Speriamo che dal prossimo futuro possano tornare e abbracciare questa squadra con passione”. 

Acr Messina in C
La famiglia Sciotto a Piazza Duomo (foto Paolo Furrer)

La società ritorna in terza serie nazionale, il patron ammette lo sforzo emotivo accumulato nel corso delle ultime settimane con la necessità di prendere fiato. Anche la sua famiglia si è riavvicinata a questi colori: “Non penso alla serie C, ancora festeggio questo successo. Soltanto al novantesimo ho realizzato quanto abbiamo fatto. Sono molto stanco perché il torneo è stato stressante per uno come me che vive molto intensamente e in prima persona l’intera settimana. Adesso voglio riposarmi e rilassarmi dopo una tensione accumulata a livelli elevati in questo finale. La mia famiglia seguiva da lontano, sia i miei fratelli che mio figlio Paolo che è tornato soltanto per l’ultima gara al campo. Siamo contenti per aver riportato  in C il Messina che certamente non merita questa categoria. Abbiamo commesso errori in passato ma ricordiamoci che un anno abbiamo avuto nel girone il Bari e un anno il Palermo, due grandi squadre difficili da battere. Non guardiamoci più indietro e godiamoci la conquista del professionismo”. 

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