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Sciotto “congela” le scelte sul futuro del Messina e apre alla cordata elettorale

Dopo gli incontri con almeno sei candidati alle cariche di ds e allenatore e l’annuncio che nel weekend sarebbero stati svelati i nomi dei componenti del nuovo staff dirigenziale e tecnico, il presidente del Messina Pietro Sciotto compie l’ennesimo passo indietro.

Aimo Diana
Aimo Diana è reduce dalla positiva esperienza con la Leonzio

Dopo il contatto telefonico con Aimo Diana e i colloqui con Pietro Infantino, Salvatore Castorina, Peppe Raffaele, Oberdan Biagioni e Gianluca Torma, oltre che con svariati procuratori e addetti ai lavori, il massimo dirigente ha scelto ancora una volta di temporeggiare. “Posso garantire a tifosi e appassionati giallorossi che congelerò ogni scelta riguardante il comparto tecnico, in attesa di nuovi sviluppi sul fronte societario che potrebbero iniziare a concretizzarsi a partire dalla prossima settimana, quando si concluderanno le elezioni amministrative a Messina”, annuncia Sciotto in una nota inviata martedì a tarda sera soltanto ad alcune testate e peraltro non in contemporanea. Difetti di comunicazione, inevitabili per una società sprovvista di un ufficio stampa.

Dino Bramanti
Dino Bramanti al “Celeste” con la dirigenza del Messina

Decisivo in tal senso un faccia a faccia con “il rappresentante di un gruppo eterogeneo di imprenditori di alto profilo intenzionati a sostenere il Messina. Voglio ringraziare il prof. Dino Bramanti per l’impegno profuso nel tentativo di creare da subito le condizioni propedeutiche ad avviare un discorso serio”, aggiunge Sciotto.

A pochi giorni dal ballottaggio che deciderà chi sarà il nuovo sindaco tra il capofila della coalizione di centrodestra, e Cateno De Luca, deputato regionale a capo di una lista civica, l’ACR scende quindi in campo, aprendo di fatto a una cordata elettorale, messa in piedi da uno dei due candidati alla poltrona di primo cittadino.

Pietro Sciotto
Il presidente del Messina Pietro Sciotto (foto Fabrizio Pernice)

Una scelta probabilmente discutibile per la tempistica, se si pensa che ormai da nove anni il Messina non vede la luce, dopo la famosa asta fallimentare del 2009, e i riflettori si accendono sull’operazione a poco più di due giorni dal prossimo silenzio elettorale. Evidentemente la contesa politica non conosce esclusione di colpi e i potenziali investitori, che secondo quanto dichiarato da Bramanti due settimane fa si erano dichiarati disponibili soltanto a un supporto esterno all’attuale proprietà, avrebbero rotto gli indugi.

Il presidente si rivolge poi ai club organizzati, che ne hanno recentemente contestato la gestione, dichiarandosi pronto a farsi da parte, se la sua figura dovesse rivelarsi ostativa al percorso di rinascita dell’ACR: “Volendo tenere in assoluta considerazione la richiesta di un confronto rispetto all’operato del sottoscritto, penso sia doveroso ragionare sull’idea di mettere in discussione la mia posizione ai vertici del club, se questo può essere utile a rimettere in moto un processo virtuoso che miri al rilancio concreto della nostra squadra del cuore”. Uno scenario che cozzerebbe con l’ipotesi di un appoggio indiretto da parte della cordata, a meno che questa non sia pronta ad assumere direttamente le redini del club.

Ragno e Berlusconi
Luigi Ragno e Silvio Berlusconi a Messina nel 2005, per la promessa elettorale e calcistica più nota

Comunque vada, la speranza è che non si ripeta quanto accadde il 26 novembre 2005, quando l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante il suo intervento a Messina alla convention elettorale della Casa delle Libertà a sostegno del candidato sindaco Luigi Ragno, si lanciò in un doppio annuncio: “Non mi piace la posizione in classifica del Messina. Mi fa soffrire e allora, nonostante loro lo scorso anno ci abbiano battuto, dirò a Braida di fare un gesto di signorilità dando dei giocatori alla squadra. Saranno inoltre stanziati fondi per la copertura dello stadio San Filippo”. Buoni auspici poi vanificati dalla sconfitta alle urne.

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