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Sciotto al Comune: il Messina chiede certezze sulla disponibilità dello stadio

Si è svolto in mattinata un breve incontro tra il sindaco Federico Basile e il presidente del Messina Pietro Sciotto. Oggetto della chiacchierata lo stadio “Franco Scoglio” e i tempi relativi ai lavori che dovrebbero consentire di risolvere la grana “drenaggio”, dopo un decennio di disagi.

Vasco Rossi
Un grande palco allestito al “Franco Scoglio” (foto Paolo Furrer)

Il 30 luglio si esibiranno i Pinguini Tattici Nucleari e dopo lo smontaggio del palco le maestranze incaricate inizieranno a lavorare sul terreno di gioco dal 7 agosto. Gli interventi in cantiere sono corposi. Bisognerà scavare a fondo e conferire in discarica tutta la terra in eccesso. Sotto il terreno di gioco si dovranno installare ben 27 tubi forati, lunghi quasi 80 metri, distanti l’uno dall’altro quattro metri, da coprire con pietrisco, sabbia e terriccio drenante.

Vanno installati anche i pozzetti per la raccolta dell’acqua piovana. Per circa tre settimane al “Franco Scoglio” si lavorerà con escavatori e bobcat. Successivamente, per abbattere i tempi, sarà collocato del “prato pronto”, che comunque dovrà attecchire bene e saranno necessarie altre tre settimane. La Coppa Italia scatta il 20 agosto, il campionato una settimana dopo.

Curva Sud
Una “sciarpata” in Curva Sud (foto Paolo Furrer)

Il timore dell’Acr è che i tempi possano dilatarsi ulteriormente. Nelle ultime ore il club ha già chiesto alla Lega Pro l’inversione di campo, per giocare fuori casa le prime due gare “casalinghe” e il primo turno di Coppa. La società vorrebbe evitare l’extrema ratio rappresentata dalla necessità di disputare i successivi match “interni” in campo neutro, con un evidente aggravio di costi e conseguenze dirette sulla campagna abbonamenti, che resta quindi “congelata”.

Due anni fa, il 4 settembre 2021, il derby tra Messina e Palermo si disputò a 102 km dalla città dello Stretto, sul neutro di Vibo Valentia, che adesso dopo la retrocessione della Vibonese non è più omologato per la Lega Pro. Motivo per il quale l’Acr sarebbe in caso costretto a ripiegare su strutture ancora più distanti.

Baldè
Baldé in azione contro il Palermo sul neutro di Vibo Valentia nel 2021 (foto Andrea Rosito)

Sciotto, che aveva avuto un primo contatto con il sindaco nei giorni scorsi, ha poi chiesto maggiore supporto e la disponibilità di un eventuale campo di allenamento. Considerati i lavori in programma al “Giovanni Celeste” sarà complicato ottenere risposte in tal senso.

Il massimo dirigente ha poi auspicato la possibilità di ampliare l’agibilità del “Franco Scoglio”, attualmente limitata a quota 6.900 posti, almeno in occasione del derby con il Catania, anche perché in quel caso gli 800 tagliandi attualmente disponibili nel settore ospiti rischiano di essere sottostimati, con conseguenti problematiche di ordine pubblico.

stadio Franco Scoglio
Le precarie condizioni del manto erboso nel febbraio 2023 (foto Paolo Furrer)

Sciotto ha chiesto infine al Comune la sistemazione dei tornelli d’ingresso, dopo che in occasione della prima e dell’ultima gara stagionale, contro il Crotone e la Gelbison nel decisivo play-out, si sarebbero registrati molti paganti in meno rispetto agli spettatori effettivamente presenti nell’impianto. Con le inevitabili conseguenze per il potenziale incasso sfumato.

Al colloquio non era presente, per concomitanti impegni istituzionali, l’assessore allo sport Massimo Finocchiaro, che ha già previsto un tavolo tecnico chiamato a fornire risposte sui tempi relativi ai lavori previsti al “Franco Scoglio”. Sarà una corsa contro il tempo, che preoccupa l’Acr Messina.

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