Oltre 60 gol realizzati con la maglia giallorossa tra il 1982 e il 1989. Dopo 35 anni il legame con Messina resta indissolubile. Qui Totò Schillaci è esploso calcisticamente, diventando uomo. In riva allo Stretto ha regalato emozioni infinite ai tifosi, spiccando il grande salto verso i palcoscenici più ambiti, la Juventus e l’azzurro della Nazionale, che lo vide assoluto protagonista ai Mondiali di Italia ’90, chiusi da capocannoniere.
Intervenuto presso la concessionaria d’auto dei fratelli Puglisi, recentemente inaugurata alla Zir, l’ex bomber dei peloritani ha raccontato: “Messina è stata la mia città, mi ha dato la possibilità di diventare calciatore. Mi sono trovato benissimo qui dove ho vissuto sette anni, vincendo due campionati ed una classifica cannonieri. Messina è stata la mia fortuna, se fossi andato in un altro posto non sarebbe stato lo stesso, dunque rimarrà sempre nel mio cuore. Ho avuto un grandissimo rapporto con la tifoseria, mi hanno adottato che ero piccolo ed avevo appena 17 anni. Oggi di anni ne sono passati 35 e provo nuovamente quelle sensazioni e l’affetto che mi riportano ai tempi in cui giocavo”.
Dal mister Franco Scoglio a cui è stato intitolato lo stadio, al dott. Filippo Ricciardi e allo storico massaggiatore Ciccio Currò, figure di un altro calcio. “Ho avuto uno splendido rapporto con tutti. del resto in quel periodo il Messina aveva una società molto solida e facevamo anche risultati. Naturalmente molte di quelle persone ora non ci sono più, ma con loro ho condiviso dei momenti bellissimi”.
Giocare al “Celeste” ed esultare in quel catino aveva per Schillaci un sapore speciale. “Il “Celeste” rimarrà sempre uno degli stadi più caldi, a mio avviso va ristrutturato per farlo tornare com’era prima. Spesso e volentieri i risultati vengono anche dal fatto campo. Mi ricordo il contatto con le persone, era bello giocare così senza la pista e sentire il calore dei tifosi”.
Ad allenare il Messina di oggi c’è Giacomo Modica, suo vecchio compagno in giallorosso. “Con Giacomo abbiamo giocato insieme, era un bravissimo ragazzo e un grande professionista. Si vedeva che in campo faceva già da allenatore. Sono contento che ora sia tornato qui a Messina, ha accumulato una certa esperienza e speriamo che possa mettere la sua professionalità per dare il suo contributo importante a questa società”.
Un tecnico a cui Schillaci deve tantissimo è certamente Zdenek Zeman, con il quale vinse a suon di gol (23) la classifica marcatori in B nel 1988/89. Dopo il malore avuto nei giorni scorsi, il miglioramento e le successive dimissioni dall’ospedale. Totò rivolge al boemo un pensiero affettuoso: “Non l’ho sentito ma ho letto come tutti la notizia e spero vada tutto bene. Abbiamo un grandissimo rapporto, posso solo formulargli un grosso in bocca al lupo augurandogli di riprendersi al più presto possibile”.