“Il gol più bello della mia carriera? Il primo che ho segnato con la maglia del Messina, perché da lì iniziai a farmi conoscere a livello professionistico, arrivando alla Juventus e poi a giocare i Mondiali con l’Italia. Indossare la maglia della Nazionale è il sogno di ogni calciatore”. Totò Schillaci, ospite in collegamento a Casa Sky Sport insieme a Beppe Bergomi, suo compagno sia in azzurro che successivamente all’Inter, ha risposto così ad una domanda giunta via Twitter, ricordando gli importanti trascorsi in giallorosso, dalla C2 alla B, vissuti tra il 1982 e il 1989.
Tema principale le Notti Magiche di Italia ’90, quando l’attaccante siciliano fu a sorpresa il capocannoniere della manifestazione con 6 reti, imponendosi come il trascinatore assoluto degli azzurri che chiusero al terzo posto: “A distanza di 30 anni tutti si ricordano di Italia ’90 e di quelle immagini. Quando la gente mi ferma per strada mi dimostra sempre grande affetto”.
Da Vialli-Carnevale a Baggio-Schillaci. Le gerarchie in attacco nella squadra allenata da Vicini vennero ribaltate in pochissimo tempo. I gol di Totò contro Austria, Cecoslovacchia, Uruguay, Eire, Argentina e Inghilterra restano scolpiti nella storia, ma la beffa della semifinale giocata a Napoli e persa ai rigori contro Maradona e compagni è ancora dura da digerire. Schillaci racconta: “Ero l’ultimo arrivato in gruppo e con la massima umiltà mi guadagnai il posto. Tutto cominciò quando entrai dalla panchina nella prima sfida contro l’Austria. Feci subito gol, saltando per colpire di testa, sul cross di Vialli, in mezzo a due difensori molto alti. In quel Mondiale avevamo davvero uno squadrone. Purtroppo, pur senza perdere neanche una partita, non riuscimmo a conquistare la coppa e ciò, ancora oggi, ci porta ad avere un grande rammarico”.