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Di scena “Una storia sbagliata” al teatro Annibale di Francia

Sabato sera al Teatro Annibale di Francia andrà in scena “Una storia sbagliata”, spettacolo messo in opera dalla “Nuova Compagnia dei Giovani” diretta da Giovanni Boncoddo. Il cast di “Una storia sbagliata” è composto da: Veronica Bonaceto, Cettina Bucca, Enzo Cambria, Gabriele Crisafulli, Ylenia Franco, Francesco Grasso, Raffaele Genovese, Velentina Lionetto, Fabio Manganaro, Davide Marchese, Laura Mazzara, Laura Parlato, Jasmine Triolo e Damiano Venuto.

Lo stesso Giovanni Gionni Boncoddo parlando della sua opera, sottolinea: “Sorretto da un amore straordinario per la vita, mi sto restituendo ai miei anni, sto tornando a credere che è possibile realizzare qualcosa di significante e significativo. Il mio nuovo spettacolo mette lo spettatore in difficoltà, toglie di mezzo ogni certezza. Ho scritto uno spettacolo fatto di azzardi, che si può sviluppare in scena solo con tenera e violenta immedesimazione nel rifiuto di ogni regola, come quando si va alla ricerca di un sentimento perduto. Ciò che oggi il teatro sta raccontando è il nulla, poiché siamo ormai paralizzati nei comfort di una vita che sta sempre fuori dai territori del trauma, fuori da ciò che costituisce un significato possibile dei nostri giorni. Per scrivere una storia sbagliata sono andato ad attingere nel ricordo del bello che non c’è più, dove la malinconia sovrasta ogni speranza, ho cercato nuovamente la luce di un Amore che la paura e l’ignoranza hanno reso fioco e lontano. La mia opera nasce da un percorso artistico assai personale, è un tentativo di invenzione, che ingloba me stesso, nella figura del personaggio del commissario Volontè. Un gioco di specchi, surreale, simbolico, crudo e carnale, ma allo stesso tempo straniato dalla realtà vera. L’estetica dominante è quella della densità, della difficoltà, della complessità e svela la tenebra del mondo, in un’atmosfera claustrofobica e crudele. Uno spettacolo che si sposta dalla banalità e dal perbenismo dell’attuale teatro italiano, rifuggendo qualsiasi ricercatezza stilistica e svelando un disperato senso di perdita dell’Amore. Una ricerca teatrale coraggiosa che rompe con le regole del Teatro Ufficiale. Il mio linguaggio poetico non ha niente a che fare con un teatro senza coraggio, sono ormai anni che mi batto per un teatro che vale soltanto per un legame crudele e magico con la vita”.

Poi, parlando della “Nuova Compagnia dei Giovani”, l’autore mette in evidenza: “Ho formato nel 2013 questa nuova compagnia teatrale, compagnia teatrale nel senso di una aggregazione forte che nasce al di fuori dei circuiti ufficiali. Desidero avere in compagnia solo attori che si sentano attori-autori, poiché devono reagire creativamente e poeticamente alle mie drammaturgie. Per un teatro autentico, che si incarna negli attori. Ho imparato moltissimo in anni di lavoro sull’arte dell’attore, sul rapporto col pubblico, sulla pericolosità che l’attore può rappresentare,  e credo che ora serva creare di nuovo, una possibilità di vita, di immaginazione e nuovamente essere coscienti del ruolo dell’attore nella società”.

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