Sei calci alle critiche e prima vittoria messa in cascina. Il Sant’Agata espugna con un tennistico 6-2 il campo del Partinicaudace, esprimendo per lunghi tratti un calcio piacevole, grintoso e organizzato. La squadra di Venuto mostra i muscoli, fare sei gol in una partita di Eccellenza non è mai semplice, dando il primo segnale al campionato e alle dirette concorrenti, facendo capire che il pareggio all’esordio contro il Castelbuono è stato solo un mezzo passo falso, ma nulla di più.
Nonostante tutto, il mister Antonio Venuto tiene la barra dell’attenzione alta, perché i due gol subiti devono lasciare qualche dubbio sulla tenuta difensiva: “La vittoria è sacrosanta, però continuiamo ad avere delle pause inspiegabili che ci hanno fatto subire due gol. Per mia natura non vorrei mai prendere gol e su questo dobbiamo lavorare, perché contro il Canicattì potremmo pagarle a caro prezzo. Ottima la prova degli attaccanti, anche Biondo quando è subentrato, però va rivista la difesa in alcune circostanze. Sono contento perché ne abbiamo segnati tanti, domenica scorsa ci siamo rammaricati di non aver chiuso la partita, però bisogna lavorare sodo per evitare gli errori dietro. Domenica ci aspetta uno spareggio vero e proprio”.
La squadra però ha reagito bene dopo il pari all’esordio con il Castelbuono, ma per il tecnico questo gruppo deve crescere sotto l’aspetto mentale: “I ragazzi si sono divertiti, la prima è stata una gara strana, a tratti inspiegabile. Abbiamo segnato, creando anche tante volte i presupposti per il raddoppio, poi dopo il calcio di rigore fallito è subentrata un po’ di paura che ci è costata il pareggio. Questo è inspiegabile, è una lacuna mentale che dobbiamo superare perché abbiamo una gran bella squadra, ma sotto l’aspetto mentale si deve migliorare, mentre sotto quello tecnico dobbiamo limare qualcosa. Questa squadra è un buon gruppo e può competere per la vittoria finale, ma ancora non ha la maturità tale per poter reggere delle pressioni”.
Il tecnico mette nel mirino la gara con il Canicattì, primo vero esame di maturità di questo campionato: “Il Sant’Agata è chiamato ad un campionato di vertice come il Licata, il Canicattì ma anche il Mazara, le squadre che si contenderanno la vittoria finale. Se noi cresciamo sotto l’aspetto mentale allora potremo competere con queste formazioni che hanno a disposizione delle ottime rose, intanto era importante vincere per il morale. Dobbiamo migliorare il secondo posto dello scorso anno, o almeno non peggiorarlo. Il primo a fare autocritica sono io, che sono sceso di categoria ed ho accettato questo progetto perché a chiamarmi è stato il Sant’Agata. Spero di poter regalare una gioia ad un ambiente che mi sta dimostrando tanto affetto, ma non dobbiamo illuderci, la strada sarà irta d’insidie già a partire da domenica”.