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Sant’Agata, Squillace dopo la conferma: “Sono dove mi hanno voluto veramente”

Tornare a galoppare sulla fascia come i bei tempi ed essere una delle colonne del Sant’Agata della prossima stagione. Questi gli obiettivi di Tommaso Squillace, che ha ormai messo da parte i fastidi fisici che lo hanno accompagnato da gennaio in poi, pronto a vivere la sua seconda annata con la casacca biancoazzurra. Arrivato lo scorso dicembre dopo gli anni trascorsi tra i professionisti con le maglie di Paganese, Catanzaro, Sicula Leonzio, Acr Messina e non solo, Squillace è comunque riuscito a mettere a segno tre reti in 14 presenze.

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Tommaso Squillace e il direttore sportivo Ettore Meli

Il Sant’Agata è andato avanti che è una meraviglia, fino al raggiungimento di un clamoroso piazzamento nei playoff. Il resto è storia davvero recente, con una società che ha optato per il cambio in panchina (ha salutato Giampà, spazio a Vanzetto) ma soprattutto con una rosa rinnovata in gran parte, affinché non si perda di vista l’obiettivo primario: la salvezza. Che la sconfitta nella sfida di Cava dè Tirreni non  avrebbe rappresentato un addio ma un semplice arrivederci, in fondo, lo sapeva bene anche Squillace.

L’esterno reggino illustra i motivi che lo hanno spinto a dire di sì al Città di Sant’Agata per la seconda volta in sette mesi: “Dopo la partita con la Cavese con la dirigenza ci siamo salutati e ci siamo promessi che ci saremmo risentiti. Io non ho mai chiuso la porta all’eventualità di restare. Durante queste settimane ho avuto delle chiamate da parte di altri club, ma nessuna ha mostrato fiducia e stima nei miei riguardi come il Sant’Agata. Spero di ricambiare questa fiducia, non ho voluto temporeggiare molto perché ho voglia di mettermi subito in gioco, i fastidi muscolari che mi hanno condizionato nella seconda parte di stagione sono scomparsi, voglio allenarmi e iniziare a correre fin dal primo giorno di ritiro”.

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Tommaso Squillace di nuovo in rete (foto Marta Ignazzitto)

Squillace sarà accolto da Leonardo Vanzetto, “promosso” allenatore dopo la stagione nello staff di Mimmo Giampà: “Con il mister ci sentivamo spesso anche prima della mia riconferma. È una persona che trasmette voglia ed entusiasmo, conosco il suo modo di intendere il calcio. Ringrazio mister Giampà per la fiducia che mi ha concesso nei mesi scorsi, adesso sono pronto a mettermi a disposizione del suo successore. Mi sento carico, sono un classe 1989 e la prossima stagione sarà molto importante per me: voglio dimostrare che posso ancora dare tanto e Sant’Agata è la piazza ideale per farlo così come Vanzetto è l’allenatore ideale per questa fase della mia carriera”.

La stagione scorsa è stata esaltante, anche oltre le più rosee aspettative, ma il prossimo sarà un campionato molto competitivo e l’obiettivo non può che essere quello della salvezza: “Da quando sono arrivato la squadra ha avuto un rendimento straordinario, forse neanche il più fiducioso dei tifosi avrebbe ipotizzato una seconda parte di stagione così. L’aver giocato i playoff è stato per noi motivo di grande orgoglio ma tutti quanti dobbiamo dimenticare quando fatto e pensare al prossimo torneo, che vedrà squadre davvero forti come Catania e Lamezia. Sarebbe un errore da parte nostra fare la corsa su queste formazioni. Il Sant’Agata deve avere un certo spirito e una sua dimensione che la deve portare a lottare partita dopo partita per cercare di raggiungere la permanenza il prima possibile. Una volta arrivati a quel punto tutto quello che viene sarà per noi guadagnato, ma non dobbiamo montarci la testa e pensare di essere più grandi di quello che siamo. Ci vuole umiltà e senso del lavoro, soltanto così possiamo raggiungere l’obiettivo finale”.

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Tommaso Squillace è tra gli elementi più esperti in organico (foto Ambra Romano)

Squillace volge lo sguardo a una breve parentesi del suo passato, a quella maglia dell’Acr Messina indossata per nove volte nella seconda parte della stagione 2013/14 nell’allora campionato di Seconda Divisione: “Fu una bella cavalcata perché quando arrivai insieme ad altri giocatori acquistati nel mercato di riparazione la squadra era nei bassifondi della classifica. Iniziammo a macinare gioco e risultati: ricordo un successo davvero pesante a Foggia, l’affetto dei tifosi e la Curva piena nella domenica culminata con la promozione nella Serie C unica nella gara col Sorrento e poi il primo posto agguantato nelle battute finali del campionato. Quello era un Messina diverso rispetto a quello di adesso: c’è un’altra società e un’altra gestione, so che hanno avuto qualche difficoltà ma si sono ripresi. Hanno preso un allenatore come Gaetano Auteri, che per questa categoria è una garanzia”.

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