Calcio

Sant’Agata, Miano: “Questa piazza merita la D. Con Ferrara rapporto speciale”

Sant’Agata come piazza per il rilancio dopo il grave infortunio e la lunga riabilitazione, una scelta ben ripagata a suon di buone prestazioni. Roberto Miano è stato uno dei protagonisti della stagione dei biancoazzurri, come testimoniano le 17 presenze sulle 23 giornate di campionato disputate dalla squadra di Pasquale Ferrara, tecnico che più di ogni altro ha creduto nelle potenzialità del difensore classe 1996, tanto da rivolerlo con la casacca nebroidea dopo le tante annate passate insieme. Nella stagione che la Figc ha interrotto per via dell’emergenza coronavirus, Miano ha potuto riassaporare con continuità il gusto dell’allenamento e della partita, fattori che rappresentano la linfa per chi fa l’atleta a tempo pieno, nonostante si stia parlando di campionati dilettantistici.

Un intervento acrobatico del difensore Roberto Miano

Miano non nasconde il proprio rammarico per non essersi potuto gustare fino alla fine il duello con il Paternò per la vittoria del campionato: “Si stava delineando un bel testa a testa per il primo posto. Loro hanno disputato un grande campionato, noi siamo dietro di sette punti ma con una partita in meno e lo scontro diretto in casa. Avevamo tutte le carte in regola per potercela giocare fino alla fine, sportivamente dispiace. Durante la quarantena mi sono potuto allenare nel cortile di casa, adesso attendo con impazienza la riapertura del Cus. Al di là di tutto è importante mantenersi in forma. Io vivo il calcio a tempo pieno, mi piacerebbe crescere e confrontarmi con campionati più competitivi”.

La grinta di Pasquale Ferrara in panchina

Palcoscenici che Miano spera di poter calcare con la maglia del Sant’Agata: “Credo che il calcio del futuro debba basarsi su società solide e serie, caratteristiche che ho potuto riscontrare nel Sant’Agata. Questa realtà credo che rappresenti un vanto non soltanto per la provincia di Messina ma per tutta la Sicilia. Ci sono persone serie e appassionate che non fanno mancare nulla ai giocatori e che stanno portando avanti investimenti importanti, ridando entusiasmo a una piazza appassionata ma che veniva da anni difficili. Abbiamo uno stadio che è un gioiello per la categoria, questi sono tutti fattori che la Federazione dovrebbe tenere in considerazione nella creazione dei prossimi campionati. Sant’Agata e la società meritano di giocare in serie D la prossima stagione. Colgo l’occasione per ringraziare i tifosi del gruppo organizzato che durante la stagione non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto in casa e in trasferta”.

Roberto Miano in posa con la maglia del Giarre

Per Miano il grave infortunio e la dura riabilitazione rappresentano ormai un brutto ricordo: “Ho avuto la possibilità di vivere questa esperienza con il Tre Fiori, squadra che milita nel campionato di San Marino. Lì mi sono potuto confrontare con un mondo diverso ed entusiasmante rispetto al nostro, però dopo quattro partite mi sono rotto il crociato e ho finito questa esperienza prima del tempo. Sono stato fortunato perché mi sono operato a Cesena, in un centro all’avanguardia, dove ho svolto anche la riabilitazione. Lì mi allenavo dalle otto alle dieci ore al giorno. Alle 8 di mattina dovevi essere già in tuta e iniziavi gli allenamenti senza sosta. Ho usato la bicicletta e facevo piscina per recuperare la tonicità muscolare. È stata un’esperienza molto intensa”.

Roberto Miano con la maglia del Rocca di Caprileone

In estate è arrivata la chiamata del Sant’Agata, dove lo ha voluto fortemente il tecnico Pasquale Ferrara: “Non nascondo che gli sono molto legato. E’ un tecnico che mi ha fatto crescere molto, mi conosce fin da quando ero ragazzino, già da quel campionato all’Igea Virtus qualche anno fa. Mi ha fatto piacere ritrovarlo e mi sono rimesso in gioco nonostante il Sant’Agata disponesse già di un reparto difensivo di tutto rispetto, inoltre a dicembre è arrivato D’Angelo. Sono però molto contento della scelta che ho fatto, ma soprattutto sono felice di aver ripagato la fiducia del mister che in qualche partita mi ha schierato anche come terzino”.

Antonio Macauda

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