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Sant’Agata, Meli: “Una stagione esaltante. Vanzetto la scommessa più bella”

Una bella favola senza lieto fine. Ecco cos’è stata la stagione del Città di Sant’Agata, ma il sogno playoff svanito sul filo di lana non deve spostare di un centimetro il giudizio positivo su un’annata entusiasmante, fatta di buon calcio e tante scommesse vinte. Rispetto alla stagione passata, conclusa con la qualificazione alla post-season, teoricamente quest’anno è stato compiuto un passo indietro, ma nessuno in casa nebroidea sembra deluso, anche perché quest’anno la società ha intrapreso un percorso deciso, fatto di qualche punto fermo d’esperienza (come Squillace, Calafiore e Cicirello) e molti giovani tanto talentuosi quanto famelici, come Vitale e Bonfiglio, autori in coppia di ben 25 reti.

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Squillace tra i leader dello spogliatoio (foto Calogero Librizzi)

Un mix sapientemente amalgamato da Leonardo Vanzetto, probabilmente la scommessa più bella portata a casa dalla società, che ha puntato a occhi chiusi su un tecnico che, dopo aver vissuto tante annate da secondo, si è messo in gioco mostrando carattere, umiltà, culto del lavoro e tanta competenza. Ripartire dopo un grande piazzamento playoff non era facile, in tanti vedevano un Sant’Agata costretto a sudarsi la salvezza fino alle ultime giornate, ma la realtà ha sovvertito i pronostici d’inizio campionato.

Con la quota necessaria già raggiunta a gennaio e con la squadra capace di piazzarsi stabilmente in zona playoff dopo aver espresso un calcio fuori categoria, il motore si è inceppato sul più bello, come testimoniano i quattro punti raccolti nelle otto gare successive alla pausa dopo la bella prova contro il Catania al “Fresina”.

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Il direttore sportivo del Sant’Agata Ettore Meli

Uno score che ha di fatto negato l’accesso agli spareggi, ma il direttore sportivo Ettore Meli traccia un bilancio positivo: “Purtroppo nel calcio si tende ad avere la memoria corta. Bastano poche partite con qualche risultato negativo e subito si dimenticano quanto di buono fatto nell’arco del campionato, ma soprattutto le previsioni di inizio stagione. In estate in molti ci davano per sicuri retrocessi: lo scorso anno la squadra aveva finito in crescendo fino al raggiungimento dei playoff, quindi nelle menti dei tifosi era presente la parte finale del torneo, concluso in modo positivo”. 

Ha pesato l’inesperienza del gruppo: “Quest’anno la squadra ha mantenuto un andamento costante almeno fino alla sfida con il Catania del 5 marzo, ha espresso un calcio entusiasmante che ha divertito i nostri tifosi e anche tutti gli addetti ai lavori: non ricordo una partita in cui non ricevessimo i complimenti per quanto espresso dai ragazzi in campo. Nell’ultimo periodo abbiamo vissuto una normale fase di appannamento fisico e mentale: non dobbiamo dimenticare che eccezion fatta per Squillace, Cicirello e Calafiore la nostra squadra è composta da giocatori che sono nati per lo più nel 2001. Nonostante l’esito diverso della stagione ci sentiamo più contenti per quanto fatto, sentiamo di aver intrapreso una strada che si sta rivelando giusta”.

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Il portiere Curtosi tra le piacevoli rivelazioni (foto agenzia CalabriaSport24)

Meli, ancora una volta, tesse le lodi del tecnico Leonardo Vanzetto: “Posso dire, senza paura di essere smentito, che senza di lui non avremmo avuto questi risultati ma soprattutto la squadra non si sarebbe espressa a questi livelli: è stato il vero artefice del nostro ottimo campionato. In tanti hanno storto il naso quando abbiamo deciso di puntare su di lui, ma è stata la scommessa più bella, che abbiamo vinto con maggior soddisfazione. Un tecnico che ha dimostrato non solo grande carisma ma grande competenza tecnico-tattica, ha impartito ai ragazzi una cultura del lavoro costante e maniacale, per cui va solo elogiato”.

La società spera di prolungare la collaborazione con l’ex vice di Mimmo Giampà: “Va ringraziato il suo staff che si è rivelato di primissimo ordine, come il match analist Dario Cucinotta, ma anche chi ha collaborato per far sì che i ragazzi potessero sempre godere di un ottimo stato di forma come i nostri preparatori, il professor D’Ascola e Lanza. Il futuro? È presto per parlarne, la partita di Acireale si è disputata una settimana fa. Certamente è nostra intenzione continuare il percorso con lui, Sant’Agata è casa sua”.

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I tifosi del Sant’Agata (foto Calogero Librizzi)

Non muterà la filosofia societaria: “Abbiamo avviato un progetto con delle linee guida che ci accompagneranno sempre. Chiunque verrà a Sant’Agata, oltre alle doti tecniche, dovrà avere fame e voglia di emergere, è la filosofia che deve caratterizzare la società e i giocatori. L’obiettivo primario della prossima stagione resterà la salvezza da raggiungere il prima possibile, soltanto dopo si vedranno eventuali obiettivi secondari, ma la permanenza in D rimane la priorità. Queste ultime due annate non ci devono far perdere di vista la nostra dimensione, per una realtà come Sant’Agata la D equivale alla serie A, soprattutto se giocata a questi livelli”.

La stagione appena conclusa per il dirigente è coincisa con un consolidamento societario: “La struttura è cresciuta. Dobbiamo ringraziare il presidente Vincenzo Fazio e il direttore Gianluca Amata, con il quale ho il piacere di collaborare giornalmente, ma anche i segretari e i magazzinieri. Tutte queste persone anche se non scendono materialmente in campo è come se lo facessero, perché lavorano dietro le quinte tutti i giorni affinché i calciatori si trovino sempre a loro agio. Non abbiamo né trucchi né segreti: si cerca di lavorare al meglio ed è il motivo per cui molti giocatori transitati da qui manifestano la volontà di tornare”.

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