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Sant’Agata, Meli: “La D ci spetta di diritto. La media punti parla chiaro”

Un paese in fermento e una società con il fiato sospeso. Queste le sensazioni che si respirano a Sant’Agata, in attesa di capire quali saranno i criteri per il ripescaggio in Serie D. Inutile negare che in casa nebroidea, oltre ad una comprensibile fibrillazione, filtri anche un certo ottimismo legittimato da dati inconfutabili. Dopo che nella giornata di giovedì la Lega Nazionale Dilettanti ha pubblicato i criteri di promozione sulla base della cristallizzazione delle classifiche, venerdì si attendeva l’ufficializzazione dei criteri per presentare le domande di ripescaggio. Attesa vana, dato che è stato solo reso noto quello che già si sapeva, vale a dire l’approdo in D del Dattilo e del Paternò, prime rispettivamente nei gironi A e B del campionato di Eccellenza.

Il Sant’Agata esulta dopo una vittoria

Se, come pare, dovesse prevalere il principio della media tra le partite giocate e la media punti conquistata negli ultimi anni, la squadra di Pasquale Ferrara si troverebbe al secondo posto in una graduatoria nazionale, alle spalle del solo Rotonda che, però, sarebbe promosso in quanto primo (seppur a pari merito) nel proprio girone del campionato della Basilicata. Soltanto un improvviso dietrofront rispetto a quanto stabilito nel comunicato dell’11 giugno, quindi, potrebbe impedire al Sant’Agata di festeggiare l’agognata promozione nella massima serie dilettantistica. Un salto di categoria che la società guidata da Antonio Ortoleva ritiene essere la giusta ricompensa per gli sforzi economici profusi nell’ultimo triennio, un diritto che i biancoazzurri si sono guadagnati giocando stagioni di alto livello in ambito regionale. Qui non c’è in ballo solo il ripescaggio, ma l’avvenire dell’intero progetto sportivo, perché nelle ultime settimane lo stesso Ortoleva ha più volte annunciato come la propria avventura da presidente del Sant’Agata potrebbe ritenersi conclusa in caso di mancato approdo in D.

Angelo D'Angelo
Angelo D’Angelo in posa con Ettore Meli, dirigente del Sant’Agata

Uno scenario che riguarderebbe pure il resto della dirigenza, a partire dal direttore sportivo Ettore Meli e che avrebbe ripercussioni anche sull’aspetto tecnico. Per adesso nessuno vuole pensare a questa ipotesi, ma sulle aspettative della società, in merito ai criteri del ripescaggio, il dirigente non usa giri di parole: “È evidente che se improvvisamente non si cambiano le carte in tavola la D ci spetta di diritto. L’articolo 10 del comunicato dell’11 giugno parla chiaro, si fa riferimento alla media punti in base alle partite giocate e noi in questa classifica siamo primi, visto che il Rotonda che ci precede andrebbe in D per diritto. Quello che ci auspichiamo è che non ci sia un corto circuito tra la Lega Nazionale Dilettanti e la Federazione, si potrebbero creare dei precedenti pericolosi e imbarazzanti. L’addio in caso di mancato ripescaggio? Il presidente è stato chiaro, posso dire che non si tratta di una delle tante minacce che si fanno nel mondo del calcio. Qui ci sono una società, una squadra e una tifoseria che meritano rispetto”.

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