Per il Sant’Agata il difficile viene adesso, questo Ettore Meli lo sa. Archiviare in fretta una stagione straordinaria come quella appena conclusa non è una cosa semplice, soprattutto per una società che vive di emozioni e di attaccamento al territorio come quella sapientemente guidata dal presidente Fazio, ma dopo la gioia per lo storico raggiungimento dei playoff bisogna immediatamente ritornare con i piedi per terra e programmare il futuro.
In questo senso il sodalizio biancoazzurro ha già dato un segnale ben preciso: lo scontato addio di mister Mimmo Giampà ha aperto le porte della prima squadra a Leo Vanzetto, che dell’ex giocatore di Ternana e Messina è stato fido collaboratore fino a pochi giorni fa. Il calcio è programmazione, di questo ne è ben consapevole un dirigente scafato come Meli, perché la pianificazione è alla base di ogni risultato. Poi spetta al campo, da sempre giudice supremo, emettere le sentenze. La sensazione è che a Cava de’ Tirreni si sia comunque chiuso un ciclo. Al direttore sportivo e alla società tutta l’arduo compito di aprirne un altro con il solito occhio ligio verso i conti e con la certezza di avere il popolo santagatese al proprio fianco.
“Non dobbiamo perdere di vista la nostra dimensione – ha dichiarato Meli –. La stagione appena conclusa ci ha portato a un risultato straordinario, noi siamo già al lavoro affinché si possano tagliare altri traguardi importanti, ma campionati come quelli appena trascorsi rappresentano l’eccezione e non la regola. Si è creata un’alchimia tra squadra, tecnico, società e tifoseria, che ci ha permesso di arrivare ben oltre le nostre aspettative, ma non dobbiamo mai dimenticare che il nostro unico e solo obiettivo è e rimane la permanenza in quella Serie D riconquistata dopo trent’anni. Se poi questo viene ottenuto in maniera esaltante è meglio, ma se dovesse arrivare in modo più tribolato non rappresenterebbe assolutamente un fallimento. Confido nel buonsenso degli sportivi santagatesi, che certamente ci staranno vicini anche la prossima stagione”.
Per Meli il prossimo campionato di Serie D sarà altamente competitivo: “Dubito che ai nastri di partenza ci saranno realtà come il Biancavilla o il Fc Messina, che fin dalle prime battute hanno dimostrato tutte le loro difficoltà. Ci sarà un club blasonato come il Catania, che certamente ripartirà con la voglia di tornare immediatamente tra i professionisti. Vanno sicuramente aggiunte due società come la Vibonese, appena retrocessa, e una neopromossa, il Locri, che punteranno in alto. Dall’Eccellenza è salito il Ragusa, che è un’altra compagine che vorrà fare bella figura. Prevedo un campionato competitivo, bello, avvincente ma anche difficile, in cui ci sarà un margine d’errore davvero ridotto”.
La società ha puntato su Leo Vanzetto, ormai ex collaboratore di Giampà, di cui raccoglierà la pesante eredità: “È un tecnico che merita la chance che gli abbiamo dato, una persona con cui si è creato un certo rapporto umano, quindi non appena abbiamo compreso che mister Giampà sarebbe andato alla ricerca di altre sfide e il suo vice non lo avrebbe seguito per tentare la strada come primo allenatore ci è sembrato naturale ripartire da lui. Conosce l’ambiente e le necessità della squadra. Eravamo consapevoli che dopo una salvezza e un piazzamento playoff mister Giampà avrebbe cercato nuove sfide, così come siamo consapevoli che questa richiesta ci verrà fatta da molti giocatori che sicuramente saranno richiesti da piazze più prestigiose”.
Meli è consapevole infatti che potrebbe essere complicato anche trattenere alcuni big, protagonisti di un’annata eccellente: “Nel calcio ci sono le categorie e le dimensioni. Eravamo e siamo pronti a tutto ciò e non vediamo in questo una mancanza di rispetto, anzi. Siamo orgogliosi perché vuol dire che abbiamo visto lungo, abbiamo saputo valutare le doti tecniche e umane, dando la possibilità a tecnico e giocatori di potersi esprimere al meglio. I nostri standard non cambieranno, cerchiamo giocatori di categoria che hanno voglia di mettersi in gioco magari dopo un’annata no, vogliamo che il Sant’Agata rappresenti l’opportunità del rilancio per chi viene qui”.
La base per costruire nuove stagioni positive c’è ed è rappresentata dalla società: “Ringrazieremo sempre mister Giampà per quello che ha fatto qui a Sant’Agata. Però mi piace sottolineare che se ha potuto ottenere certi risultati è stato anche perché in questo periodo c’è stata una società che lo ha messo in condizione di poter lavorare al meglio, il calcio è uno sport di squadra in ogni ambito, non solo in campo. Il mister ha legittimamente seguito le proprie ambizioni, ma la società è quella che resta e che è già al lavoro per continuare a fare, nei prossimi giorni ci riuniremo e stabiliremo le linee guida. C’è una dirigenza coesa, ringrazio caldamente il nostro direttore generale, Gianluca Amata, che grazie al suo lavoro in società mi permette di occuparmi solo ed esclusivamente dell’aspetto tecnico, così come ringrazio ogni dirigente, dal presidente Fazio in giù, per l’ottimo lavoro svolto finora”.