Il dado è tratto: la Lega Dilettanti ha fissato per il 27 settembre l’inizio del campionato. Nessun colpo di scena quindi, nessuno slittamento per via del rigetto dell’esposto del Picerno e del Bitonto, che avrebbe potuto posticipare lo svolgimento della prima giornata. In compenso non ci sarà più la Coppa Italia. Ma le società dilettantistiche guardano con grande interesse ad un altro aspetto che interessa molto da vicino: il ritorno dei tifosi allo stadio.
Un argomento che sta molto a cuore anche al Sant’Agata, desideroso di poter ricevere l’abbraccio del proprio pubblico durante le partite casalinghe, fattore da non sottovalutare per una società tornata nella massima serie dilettantistica dopo quasi trent’anni. Dopo tutto stiamo parlando di una realtà come tante altre sparse in giro per l’Italia, che sopravvive grazie ai contributi dei soci, alle sponsorizzazioni e agli incassi dei botteghini, un mondo lontano anni luce dalle roboanti cifre dei diritti televisivi che fanno la fortuna delle squadre di A e B. Impedendo l’ingresso anche a poche centinaia di appassionati allo stadio, si fa sempre più stretto il cappio attorno al collo di società che affrontano i campionati andando incontro a spese ingenti.
In merito, a fare il punto della situazione, ci pensa il direttore sportivo biancoazzurro Ettore Meli: “Non abbiamo mai nascosto il nostro parere favorevole verso lo slittamento dei campionati, ma non per avere chissà quali favori, ma solo perché sarebbe stato il modo per fare chiarezza in merito al ritorno dei tifosi allo stadio. In merito ci tengo a dire che sono d’accordo con quanto espresso dal presidente Gravina: se si riaprono le scuole non riesco a capire perché non si possano riaprire, seppur parzialmente, anche gli stadi. Per noi, ma come per qualsiasi società dilettantistica, questo rappresenterebbe una boccata d’ossigeno, anche perché nonostante il lockdown e la crisi non c’è stato nessuno sconto in merito alle tasse d’iscrizione ai campionati”.
Il dirigente si sente responsabile nei confronti di chi, a scatola chiusa, ha già scommesso sul Sant’Agata: “Se bisogna entrare nell’ottica di dover convivere con il Covid-19 fino a quando non si trova il vaccino, ipotesi che condivido, bisogna farlo senza distinzioni, sempre nel rispetto e nella tutela della salute dei supporter che devono tornare allo stadio. Noi lavoriamo e i ragazzi si allenano soltanto con questo scopo, il calcio senza pubblico non è uno spettacolo degno. Abbiamo lanciato la campagna abbonamenti e ringrazio gli oltre 150 appassionati che lo hanno sottoscritto: da parte loro c’è stato un vero e proprio atto di fiducia incondizionata verso una società che ha riportato il Sant’Agata in D dopo 29 anni. A loro e a chi si abbonerà voglio dire che abbiamo le carte in regola per poterli ospitare al “Fresina”, aspettiamo solo che ci consentano di aprire i cancelli. Altrimenti il calcio dilettantistico è destinato alla rovina: noi viviamo di incassi al botteghino e sponsorizzazioni, senza pubblico viene a cadere tutto”.
Nell’ultimo test i biancoazzurri hanno superato per 5-1 il Rocca Acquedolcese, che disputerà il prossimo campionato di Promozione. Da registrare la doppietta di Perkovic, i rigori realizzati da Abayian e Costa e la rete di Marcellino, 2002 che l’anno scorso ha collezionato undici presenze nel Biancavilla e che la società potrebbe mettere sotto contratto. A prescindere dal risultato finale, la partita è servita a mister Ferrara per far mettere minuti importanti nelle gambe alla squadra e visionare altri giovani in prova. Gli allenamenti riprenderanno martedì pomeriggio e saranno previste soltanto due doppie sedute. Per quanto riguarda invece la prossima amichevole, si dovrebbe svolgere giovedì 17 contro un avversario ancora da definire.
“Non siamo né più avanti né più indietro rispetto a dove credevamo di ritrovarci una volta ripresi gli allenamenti – ha continuato il ds Meli –. Queste amichevoli non servono per vincere, ma per mettere benzina nelle gambe. Purtroppo la quarantena ci ha rallentato sensibilmente. In questo momento non guardiamo al risultato, ma ho visto una squadra che deve migliorare fisicamente e può farlo, oltre che in certi meccanismi, ma è naturale. Quello che mi ha sorpreso positivamente è il clima in cui si sta lavorando, lo stop forzato ha rafforzato il gruppo al proprio interno. Siamo da sempre molto attenti a questo aspetto, è sempre stata una nostra peculiarità”.
Dopo i tesseramenti di Girasole, Maggioli e Biondo, tre under che faranno al caso di Ferrara, Meli non chiude la porte ad ulteriori arrivi: “Siamo pronti a valutare opportunità in entrata sia per gli under che per gli over. Con il tecnico ci confrontiamo quotidianamente. Tutti gli juniores tesserati sono stati valutati attentamente: se hanno avuto il via libera per la loro permanenza vuol dire che hanno dimostrato delle qualità”.