Migliore ripartenza non poteva esserci per il Città di Sant’Agata che, dopo un mese e mezzo di stop forzato, supera nettamente il Cittanova e riacquista fiducia in vista del proseguo di stagione. Questa l’analisi del tecnico Mimmo Giampà: “Chi guarda il risultato potrebbe pensare che sia stato facile. Abbiamo avuto il merito di partire forte perché adesso ho una rosa lunga con molti cambi a disposizione, cosa che non ci fa perdere la giusta intensità. La gara però è stata equilibrata. Bravi i miei ragazzi, loro avevano più gamba ma noi non abbiamo mai sofferto. Al Cittanova concedevamo solo il tiro da fuori area. Sapevamo che non giocando da un mese e mezzo era fondamentale l’aspetto mentale oltre che quello fisico. Quando il Cittanova è rimasto in dieci uomini la gara è finita. Loro restano una grande squadra con una precisa identità”.
Lodi a un gruppo che ha conquistato il settimo successo stagionale risalendo al decimo posto. Per l’allenatore l’organico è molto valido e non ci sono gerarchie prestabilite: “Avevamo troppa voglia di giocare dopo il Capodanno passato in quarantena e grandi sacrifici. Volevamo metterci tutto alle spalle e giocare. Siamo in linea con l’obiettivo prefissato. La società ha ulteriormente rinforzato la rosa con Frisenna che è un grande elemento e Cristiano che conosco bene. Sul portiere sottolineo come il titolare resta Cannizzaro che insieme a Cultraro del Trapani e il nostro stesso Bethers figura tra i migliori del campionato. Però a me piace la sana competizione nel ruolo, per cui alternerò entrambi tra i pali in questa fase”.
Elogi al giocatore più esperto della rosa che guida molto bene i suoi compagni pur essendo arrivato da poco più di un mese e non avendo ancora il massimo della condizione fisica: “Squillace è un lusso per la serie D. Gioca in questa categoria per la prima volta, sono stato un su compagno e so che sa crossare in corsa come pochi. Deve crescere di condizione ma ancora fa la differenza perché per le qualità a propria disposizione potrebbe giocare benissimo in una squadra di vertice. Noi mettiamo molto spesso in fuorigioco l’avversario durante la gara, alle volte questo può andare male altre no ma se lavori su questo fondamentale i risultati poi arrivano. Studiamo gli avversari e loro studiano noi ma su questa tattica ci lavoriamo dalla prima giornata”.
L’obiettivo è ben tracciato. La sensazione è che al conseguimento della permanenza la squadra potrà giocare rilassata e puntare a spostare più in alto le ambizioni: “Dobbiamo fare 24 punti nel girone di ritorno, per noi salvarci significherebbe vincere il campionato ma non ci fermeremo lì. Infatti abbiamo qualità e puntiamo a fare il massimo. Noi vogliamo comandare il gioco contro tutti ma va sempre considerato che in campo c’è anche l’avversario”.
In chiusura una considerazione sulla fase offensiva che, per l’ex giocatore del Catanzaro, ha ancora espresso meno rispetto alle reali potenzialità: “In attacco sono arrivati i classe 2002 Okito e Cristiano che si aggiungono ad Alagna e Cicirello. Sono sicuro che arriveranno i gol per tutti perché l’attacco è molto forte. Alagna ad esempio deve stare tranquillo perché ha propiziato i primi due gol. Sa che quando arriva la palla deve girarsi e appoggiare al compagno sull’esterno. Se fa questo diventa incontenibile. Dev’essere più egoista e stare tranquillo perché tutte le componenti credono in lui”.