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Sant’Agata, Favo: “Abbiamo più consapevolezza e ulteriori margini di crescita”

Un faro a centrocampo, un regista che detta i tempi, un ragazzo con le idee chiarissime. In casa Città di Sant’Agata c’è amarezza per la sconfitta contro la Gelbison ma anche la soddisfazione per aver dimostrato tanti progressi. Oltre che una linea di centrocampo di grande livello, con Calafiore e Favo protagonisti del primo quarto di campionato. Se il primo è reduce da tre reti nelle ultime tre gare, il secondo è un perno irrinunciabile per mister Giampà ed è sempre stato impiegato nelle dodici gare disputate tra campionato e Coppa Italia.

Sant'Agata
Catalano ha firmato l’assist vincente per Calafiore (foto Marta Ignazzitto)

Proprio con Favo abbiamo analizzato il momento dei biancazzurri e l’ultima prova con la Gelbison: «Gli episodi hanno deciso la partita, abbiamo avuto tante occasioni da gol quante loro. Purtroppo dovevamo concedere ancora meno, ci hanno fatto soffrire sfruttando la loro fisicità. Quando giochi queste partite devi essere bravo a portare dalla tua parte i dettagli. Siamo giovani, stiamo crescendo, fa tutto parte del processo di maturazione del gruppo. Dopo il loro vantaggio si sono messi nella trequarti difensiva aspettandoci e provando a ripartire. Quando hai tanti giocatori di esperienza e fisicità puoi sfruttare gli episodi, segnando il 2-1 nel momento in cui stavamo giocando meglio. Se Nuzzo poi fa gol nel recupero avremmo parlato di un “grande Sant’Agata”. Sono sicuro che continuando così centreremo il nostro obiettivo della salvezza con tre giornate d’anticipo, disputando un grande campionato. Acquisiamo maggiore convinzione nei nostri mezzi perché abbiamo la consapevolezza di esserci giocati alla pari una partita di buon livello contro una delle squadre più forti del campionato».

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L’ingresso in campo di Favo e compagni (foto Marta Ignazzitto)

Adesso lo sguardo è rivolto alla delicata trasferta di San Luca: «Giocheremo in un campo complicato e in condizioni per nulla ottimali – ammette il 25enne centrocampista napoletano -. Sarà sicuramente una gara sporca: dovremo giocare più di “spada” che di “fioretto” ed essere bravi ad interpretare la partita nel modo giusto. Soltanto così potremo portare a casa un risultato positivo».

La classifica è soddisfacente per la squadra di mister Giampà, che è scivolata a -4 dalla zona playoff ma mantiene un confortante margine sui playout: «Abbiamo una grande mentalità all’interno del gruppo. Anche domenica non ci siamo accontentati di aver giocato bene contro una squadra forte ed eravamo arrabbiati per la sconfitta. Siamo soddisfatti del nostro campionato e in linea con gli obiettivi stagionali: abbiamo nove punti di vantaggio sulla zona calda e siamo più vicini alla parte alta della classifica che alla “zona rossa”, ma l’obiettivo principale resta la salvezza».

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Vittorio Favo è uno dei pochi confermati in casa Sant’Agata (foto Marta Ignazzitto)

Anche in conferenza post gara, mister Giampà ha ribadito che crede nella crescita di un gruppo che ha ereditato lo scorso anno al penultimo posto e con un processo di costruzione ha portato ad ottimi livelli: «Credo che il mister ci abbia fatto crescere tantissimo. Quest’anno siamo una squadra più imprevedibile rispetto allo scorso anno, più fisici e intercambiabili, e il mister è stato bravo ad adattare le sue idee alle nostre caratteristiche. Anche a livello societario è stata innalzata la professionalità che era già buona prima. Siamo cresciuti anche nell’analizzare e vivere i vari momenti della stagione. Prima forse ci si esaltava troppo nei momenti positivi e ci si deprimeva facilmente in quelli negativi, adesso invece viviamo tutto con più equilibrio. Con il mister, il suo staff e la società ci troviamo alla grande sia in campo che fuori. Sono delle persone eccezionali, ci fanno sentire il loro supporto e sono sempre della nostra parte, e per noi questo è molto importante».

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Favo prova a recuperare un possesso

Al secondo anno di fila con la maglia del Città di Sant’Agata, Favo dunque non vuole accontentarsi, anzi rilancia, convinto della sua scelta di restare in Sicilia: «Ho deciso di rimanere perché mi sono trovato benissimo lo scorso anno e perché credevo, così come lo credo ancora, che il mio percorso qui non poteva interrompersi senza qualcosa di “compiuto”. Avevo e ho la sensazione che ci siano ancora tanti margini di crescita per fare ancora meglio di così. Andando via non avrei chiuso un cerchio, sono molto felice di essere qui e mi trovo benissimo con il mister, il suo modo di giocare e la sua fame, e anche al di fuori dal campo. Sono contento, ma non mi accontento. Non ho mai avuto la soddisfazione piena e totale di come ho giocato. Nonostante manchi l’aria di casa, in Sicilia c’è un clima incredibile e in questo momento non lo cambierei con nulla».

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