Serie D

Sant’Agata, Facciolo: “Rosa stravolta in estate, non era scontato far così bene”

Il Sant’Agata ha conquistato un buon pareggio sul campo del Licata quarto in graduatoria. Il tecnico Michele Facciolo si rammarica per l’imprecisione sotto porta: “Forse noi abbiamo avuto qualcosa in più. Nel primo tempo per tre volte ci siamo presentati davanti al portiere ma poi come spesso accade non siamo riusciti a concretizzare. Per segnare abbiamo dovuto fare un eurogol. Però sono soddisfatto, la gente credo che si sia divertita nel vedere una bella partita. Sono felice per i ragazzi che hanno dimostrato che ci danno dentro durante la settimana e quello che proviamo in allenamento lo provano in partita”. 

L’ex messinese Giuseppe D’Amore (foto Calogero Librizzi)

I gialloblù sono insieme ai biancazzurri tra le principali rivelazioni stagionali: Non parlo delle tre davanti perché sono fuori categoria. Il Licata è una squadra forte e darà filo da torcere a chiunque. Ho visto tante partite e conosco Romano: giocarci contro non è facile perché non danno punti di riferimento in avanti. Hanno Rotulo che è un centrocampista universale, gioca ad un tocco”.

La priorità resta la salvezza: “Il nostro obiettivo rimane soltanto uno, se lo raggiungiamo in fretta poi ci possiamo divertire. Abbiamo attaccanti giovani, pecchiamo di cattiveria ma sono contento. Ancora ci sono tanti margini di crescita e spero che si possa concretizzare la mole di gioco che produciamo, molte volte si pensa di aver già segnato o di fare la giocata pulita invece questa categoria non ti concede nulla”. 

La progressione di Nagy (foto Calogero Librizzi)

Facciolo ha stilato un primo bilancio della stagione: “Dello scorso anno sono rimasti soltanto Squillace e Marcellino, gli altri 24 elementi sono tutti nuovi. Giocatori motivati, magari provenienti da una retrocessione o un’annata deludente, giovani con qualità per farli crescere. Ci vuole pazienza ma anche i risultati. Il nostro avvio di campionato è stato buono: se fossi partito con quattro o cinque sconfitte poi gestire un gruppo così giovane sarebbe stato più difficile. Lo scorso anno qui ci sono stati giocatori che hanno fatto benissimo e catturato le attenzioni di grandi società: lì diventa difficile competere sotto l’aspetto economico. Il nostro budget non ci permette di poter pareggiare le offerte del Trapani piuttosto che di realtà del Centro-Nord Italia. Nonostante tutto stiamo facendo delle cose belle e ci stiamo divertendo”.

Antonio Macauda

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