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Sant’Agata, Amata: “Sereni per suggellare un grande torneo. C insostenibile”

Il direttore generale del Città di Sant’Agata Gianluca Amata, a sei giornate dal termine, si proietta sul rush finale di un torneo che ha visto i biancazzurri indiscussi protagonisti. La compagine nebroidea non tradirà il proprio credo e continuerà a dare il massimo, forte di un piazzamento in classifica di prestigio: “Vogliamo giocare serenamente, senza fare inutili calcoli, è questa la nostra forza. Siamo tranquilli perché la nostra classifica ci consente di esserlo. Rispettiamo l’avversario e noi stessi che fatichiamo dallo scorso agosto. Vogliamo suggellare un campionato ben disputato e alimentare l’entusiasmo determinante per andare avanti che rappresenta la linfa vitale”. 

Sant'Agata
Calafiore e Duli in azione contro il Locri (foto Calogero Librizzi)

Sul campo la squadra non arretrerà di un metro e si giocherà le proprie carte anche nella delicata trasferta di Paternò. Dal punto di vista societario però la dirigenza è consapevole che non esistono al momento le condizioni per recitare ad un livello più alto: “Vogliamo riprogrammare una stagione sportiva, essere un punto di riferimento e creare le giuste condizioni per continuare a fare bene. Le ambizioni non vanno mai tolte a nessuno ma i sogni devono camminare su gambe solide, per cui sognare salti di categoria e situazioni diverse dall’attuale serie D tramite play-off è autentica utopia anche perché la riforma ha eliminato la vecchia serie C2”.

Ai microfoni di Antenna del Mediterraneo, il dirigente ha spiegato che il sistema professionistico non è attualmente sostenibile per una realtà estremamente seria ma non pronta neanche a livello d’impiantistica: “Bisogna capire a livello gestionale, di spese e impegni cosa comporta l’attuale Lega Pro. Vediamo ogni anno ricche proprietà soffrire e tribolare, perché la terza serie nazionale comporta un salto nel buio non sostenibile per un piccolo centro che non ha neanche lo stadio dove giocarla”. 

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