Un pupo della tradizione napoletana, una maschera, il “cunto” che diventa canto, la parola che lascia spazio al mimo. «Mostreremo come moduliamo il nostro lavoro, sovrapponendo musica, canti e racconto attraverso le tecniche del teatro popolare». Liberamente ispirato a Fiabe Italiane di Italo Calvino, ecco pronto ad andare in scena “Il reuccio fatto a mano” a cura della compagnia Anatolè. Una lezione teatro con Valeria Alessi, Romana Cardine e Mariachiara Millimaggi, che rappresenta il terzo appuntamento della rassegna “Alemanna, Storie di cultura”.
Anche questa volta il teatro sarà la ex chiesa di Santa Maria Alemanna, trasformata dall’associazione Progetto Suono nel palcoscenico naturale che ospiterà tutti gli eventi di questo programma artistico e culturale che terrà compagnia ai messinesi per ben 18 mesi. L’appuntamento con “Il reuccio fatto a mano” è per sabato 24 aprile alle 20.30, anche questa volta sui canali social del progetto. In attesa che finalmente possano riprendere gli eventi culturali in presenza, “Alemanna, Storie di cultura” prova a tenere vivo l’entusiasmo e la voglia di creare momenti di condivisione attraverso i linguaggi della musica, del teatro e della tradizione. Un progetto che in un momento così difficile diventa una vera e propria sfida. Il mondo dello spettacolo e della cultura è sicuramente uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia di Covid-19.
Eppure la voglia di non fermarsi, di continuare a respirare, di portare cultura e arte fra la gente chiusa in casa, ha portato gli artisti a reinventare il proprio mestiere e a sperimentare nuove pratiche modificandone talvolta anche il linguaggio diventando online. Il potenziale del digitale nel mondo dello spettacolo è straordinario: avvicina il pubblico decentrato raggiungendolo ovunque. Rivolgersi ad un pubblico nuovo e diverso, utilizzando nuovi canali, potrebbe portare a risultati inaspettati. Ecco allora che anche le limitazioni possono diventare opportunità per sperimentare: eventi decentrati escono dai limiti fisici del territorio e possono contare su un pubblico ben più ampio, senza dimenticare che un evento online può essere fruito più e più volte. La parola d’ordine è: non fermiamo la cultura.