Si conclude con l’epilogo più amaro la stagione, comunque sopra le righe, del San Matteo Messina del presidente Pierluigi Mollica. Le ragazze in canotta biancorossa dopo la vittoria ottenuta in scioltezza a Caserta, nella terza ed ultima giornata di spareggi del raggruppamento 7 valevoli per la conquista della promozione in serie A3 hanno perso la gara decisiva, a tutti gli effetti una finale, giocata tra le mura amiche del PalaRussello, buona la cornice di pubblico per l’occasione, contro la quotata Phoenix Pescara dimostratasi più esperta in gara da dentro fuori. 47-50 il punteggio finale di una sfida certamente non spettacolare ma sicuramente incerta per tutti i quaranta minuti di gioco con un leggero predominio ospite (più sette il massimo vantaggio toccato sul 36-43) ma che ha registrato il continuo recupero del team peloritano di coach Musolino, che a tutti i costi voleva regalarsi la gioia più grande, la terza serie nazionale, che avrebbe rappresentato il punto più alto degli ultimi anni di gestione tecnica.
Squadra compatta quella abruzzese che puntava fortemente su questa sfida dopo la vittoria nel campionato di serie B e che in organico poteva contare su giocatrici di spessore come l’ottimo play Servadio e la lunga Scoglia (entrambe hanno chiuso la gara in doppia cifra con 25 punti in tandem) avendo militato anche in serie A2 oltre a poter contare, ma solo dalla prossima stagione, sulla stella ex Nazionale Federica Ciampoli. Dotate fisicamente con un contorno di giocatrici concrete, ma che soprattutto poteva portare all’incasso il vantaggio di aver avuto una settimana per preparare la gara dopo aver osservato le peloritane a Caserta.
Messina dal canto suo rispondeva con la sua profondità in panchina, unita alla saggezza sudamericana regalata dal duo Kramer-Dominguez, oltre alle certezze rappresentate da Onugha, Cascio, Certomà e la continua crescita del prospetto Raffaele. Tutte le giocatrici peloritane meritano comunque la sottolineatura per aver disputato un’annata di spessore. Di certo le biancorosse hanno rinunciato ad un’arma determinante come il tiro pesante (appena 3/8). Se ci può stare che l’eccessiva tensione nervosa possa influire negativamente sulle ragazze meno esperte e che gli infortuni abbiano un po’ limitato le rotazioni, il 27% al tiro da due punti (14/51), con errori anche grossolani, è un dato illuminante sulla possibilità non sfruttata di firmare un’impresa.
La gara ha visto un primo quarto giocato punto a punto con tanti errori alò tiro ed un predominio delle difese col finale di 9-11 alla prima sirena che testimoniava l’equilibrio in campo. Nel secondo quarto l’ottima circolazione di palla delle arancio blu faceva inizialmente la differenza con Messina che pagava dazio, sotto di sei lunghezze, ma l’ardore del San Matteo non s’arrestava ed al riposo lungo Pescara conduceva ma solo di due possessi sul 23-27. Nel secondo tempo un fallo antisportivo ad Onugha dava vigore alle ospiti che mandavano in spolvero Servadio (11 punti) ma il San Matteo recuperava tutto il gap con la stessa Onugha, Raffaele e la reggina Certomà che allo scadere realizzava con una prodezza un canestro da metà campo, annullato però dagli arbitri perché ritenuto fuori tempo.
L’ultimo quarto era una battaglia, le difese si ergevano a protagoniste sul parquet con Pescara che dapprima sembrava poter amministrare con autorità ma Messina recuperava ed operava il sorpasso (sul 46-45) prima di un finale punto a punto deciso dalla precisione ai liberi e dalla maggiore freschezze ospite. Alla sirena grande amarezza tra i dirigenti messinesi e giusti riconoscimenti ad un avversario forte ma che ha sudato per ottenere il salto di categoria. Il San Matteo guarda avanti, non si preclude la possibilità di un ripescaggio, molto dipenderà anche dai posti vacanti presenti negli organici federali ma ha la certezza di aver posto basi solide per il proprio luminoso futuro potendo contare su una squadra che ha dimostrato sul campo di reggere il confronto con i sodalizi più titolati del nostro movimento.
San Matteo-Phoenix Pescara 47-50
Parziali: 9-11; 23-27; 36-38; 47-50
San Matteo: Kramer 9, Onugha 11, Retto n.e., Dominguez 5, Certomà 8, Polizzi, Grillo 2, Raffaele 9, Ingrassia n.e., Cosenza n.e., Raben.e., Cascio 3. All. Musolino
Phoenix: Giampietro 7, Caso 4, Servadio 11, Mauri 6, Sciammetta 3, Domanin 5, Lucente n.e., Procaccini, Filoni n.e., Cantatore n.e., Guilavoguin.e., Scoglia 14. All. Schiazza.
Arbitri: Lunghi e Borghi