L’epilogo sognato da un’intera società che in breve tempo sta bruciando le tappe è svanito a pochi passi dal traguardo. La sconfitta pur dolorosa è stata metabolizzata dal San Matteo Messina che vede svanire l’approdo alla serie A3 ai danni di una generosa Phoenix Pescara al termine di un campionato di serie B femminile dominato in lungo ed in largo e dopo che negli spareggi promozione il team biancorosso ha continuato a dettare legge. Il successo con Caserta ha regalato la possibilità di disputare in casa una vera e propria finale con la quotata compagine abruzzese ma la giornata non era quella ideale per conquistare la terza serie nazionale. Al suono della sirena finale non dispera il massimo dirigente biancorosso Pierluigi Mollica che rivolge comunque i complimenti alle proprie ragazze per il cammino intrapreso: “C’è grande rammarico, sapevamo che l’avversario era molto forte. Ce la siamo giocata fino alla fine, abbiamo pagato un po’ d’inesperienza, qualche episodio e le basse percentuali al tiro. L’altezza conta molta e le nostre avversarie ci davano molti centimetri e non ci ha fatto tirare da tre che è una delle nostre armi migliori. Siamo arrivati sul filo di lana ma siamo costrette ad issare bandiera bianca”.
Un pubblico caloroso ha accompagnato Messina nella sua ultima fatica stagionale. Un giusto riconoscimento alla stagione sopra le righe della squadra dello stretto.
“Il titolo interregionale conquistato rappresenta una bella soddisfazione, il pubblico ha onorato la sfida così importante, forse mancava qualcuno all’appuntamento ma siamo felici per il sostegno avuto”.
Le precarie condizioni fisiche della squadra sono costate care ma il presidente non cerca facili alibi: “Noi generalmente ruotiamo undici-dodici ragazze ed oggi eravamo limitate. Gli infortuni ci stanno noi li avevamo, loro no e Pescara è stata brava ad approfittarne”.
Capitolo ripescaggio, una porta di servizio che potrebbe schiudere ugualmente la serie A3 al San Matteo.
“Onestamente pensavamo a vincere la gara sul campo e con le nostre forze, a queste cose penseremo in seguito. Tra l’altro dev’essere la Federazione che deve avere posti liberi negli organici dei campionati, non è così semplice”.
Un solido presente caratterizzato da svariate vittorie ed uno sguardo al futuro che deve portare in alto il nome di una società dalle idee molto chiare.
“Grande stagione, vincere la serie B e la C con la società satellite (il San Gabriele, ndc) è una cosa molto rara. Anche il settore giovanile è andato bene coprendo tutti i campionati. L’under 19 avrebbe potuto fare una fase nazionale che poi abbiamo preferito non disputare. Il futuro vedremo cosa riserverà, si vuole sempre migliorare, quest’anno siamo andati a tre punti dalla A3, mi auguro che il prossimo anno copriremo questo gap”.
Da sempre lega il suo nome all’attività cestistica femminile della città di Messina ma non solo, parliamo del tecnico Antonio Musolino rientrato in pianta stabile nel roster peloritano dopo alcune importanti esperienze maturate a Firenze e col settore giovanile di Forlì. Il tecnico, principale artefice insieme alle sue ragazze di un’autentica cavalcata, ci credeva al salto di categoria ma accetta con onestà il verdetto del campo.
“Siamo amareggiati, l’avversario era di assoluto livello. In squadra avevano elementi fuori categoria come Servadio e Scoglia che anche oggi hanno fatto la differenza. Noi però abbiamo regalato una possibile promozione, giocando non al nostro consueto livello, non ripetendo le ultime prestazioni. Non rimprovero nulla alle mie giocatrici che hanno sempre mostrato carattere recuperando diversi punti di svantaggio. Certo dopo aver pareggiato la sfida, invece di accelerare, abbiamo abbassato nuovamente i ritmi permettendo a Pescare di giocarsela fino alla fine”.
Il gruppo ormai consolidatosi negli anni ormai segue ad occhi chiusi il proprio coach, il giudizio della stagione appena conclusa: “Non vorrei che la grande amarezza per una promozione sfumata negli ultimi 30 secondi possa offuscare il grande lavoro della squadra. Tutte le singole hanno dato il massimo, alcune giocatircie sono definitivamente esplose, non perdevamo da diversi mesi e non eravamo abituate a giocarci una partita punto a punto. Forse è mancata l’esperienza, il gruppo escluso le giocatrici più esperte è comunque giovanissimo ed ha ampi margini di miglioramento”.
Infine i prossimi obiettivi del San Matteo adesso chiamato a confermarsi ad alti livelli: “La nostra volontà era quella di centrare in un triennio una promozione, abbiamo vinto con personalità il campionato e per poco non salivamo già al primo anno. Bisognerà valutare al meglio l’ipotesi di un ripescaggio pensando anche ai costi più elevati di una categoria maggiore, la certezza è che il gruppo è molto valido per questi campionati ed anche per una possibile A3”.