Se i sette ammoniti (contro due) della gara contro la Casertana, in un match sostanzialmente corretto, avevano fatto abbastanza storcere il naso, la direzione arbitrale di Francesco Zago di Conegliano al “Francioni” di Latina non ha assolutamente convinto. La lente d’ingrandimento in casa Messina è finita in particolare su un episodio. Al minuto 63, sul risultato di 1-1, il terribile scontro tra Crecco e Salvo, con il terzino peloritano che finisce a terra, andando quasi a sbattere sui cartelloni pubblicitari, e il nerazzurro che lo colpisce in volto con un calcione.
Né per il direttore di gara, né per l’assistente ci sono stati, però, gli estremi per il cartellino rosso. La beffa è stata anzi il cartellino giallo estratto nei confronti di Petrucci, ammonito in quei frangenti insieme allo stesso Crecco, autore del brutto fallo. Anche il telecronista di Sky, in telecronaca diretta, ha immediatamente espresso le sue perplessità in merito a questa decisione (“Ha rischiato tanto Crecco”), sottolineando poi a più riprese come l’intervento del numero 11 fosse meritevole del cartellino rosso e che un impiego del Var in C, come avviene in A o B, avrebbe posto rimedio alla clamorosa svista.
Salvo, ferito al setto nasale e sostituito qualche istante dopo da Lia, alla ripresa degli allenamenti è stato fermato dallo staff medico per gli accertamenti di rito. Il rischio è che lo stop per il terzino nativo di Villafranca Tirrena (che salterà il Picerno) non sia così breve. Si attende l’esito di ulteriori esami per valutare un eventuale intervento al setto nasale. Se almeno riguardo ai calci di rigore il Messina ha visto interrompersi il digiuno triennale di penalty nelle gare casalinghe, grazie alla concessione della massima punizione trasformata da Luciani contro il Taranto, il tema arbitrale resta oggi quanto mai scottante.