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Salvi: “Con Bollini più possesso palla. La vittoria di Pagani per la famiglia Tesoro”

Il Lecce che ospiterà lunedì sera al “Via del Mare” il Messina è stato rigenerato dalla cura Bollini. I salentini attraversavano un periodo poco felice. La lunga gestione di Lerda si era interrotta infatti con le tre sconfitte consecutive maturate contro Foggia, Martina ed Ischia. Il suo successore, Pagliari, ha inanellato una striscia di cinque risultati utili ma il ko di Reggio Calabria gli è costato dopo poco più di un mese la panchina. Da qui il secondo avvicendamento stagionale, con l’arrivo dell’ex tecnico della “Primavera” della Lazio.

Il neo-tecnico del Lecce Alberto Bollini, che eredita la panchina da Lerda e Pagliari
Il neo-tecnico del Lecce Alberto Bollini, che eredita la panchina da Lerda e Pagliari

Dopo l’1-0 all’esordio contro il Savoia i giallorossi hanno centrato il bis a Pagani con un rotondo 2-0. E sono proprio i due marcatori a fare il punto sul momento della squadra. Il centrocampista Stefano Salvi, alla terza rete in stagione, ha sbloccato il match con i campani dopo appena 12’: “Sono stato fortunato, perché mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto, dopo un rimpallo di Gustavo. Poi ho avuto una seconda opportunità, mettendoci del mio, ma Marruocco era in traiettoria e quindi ha parato. Sapevamo che era un campo difficile anche perché la Paganese è dietro in classifica. A livello difensivo ci hanno concesso poco. Il campo non ci ha aiutato, soprattutto ora che Bollini ci chiede di partire da dietro. La vittoria è comunque meritata, anche se Caglioni è stato brano in una circostanza. Il loro portiere invece ha vissuto una serata molto meno tranquilla. Dobbiamo continuare così”.

Antonio Tesoro, Fabrizio Miccoli e Savino Tesoro, tre uomini simbolo del Lecce
Antonio Tesoro, Fabrizio Miccoli e Savino Tesoro, tre uomini simbolo del Lecce

Da Salvi è arrivata una dedica anche alla proprietà, che dopo tre anni di gestione – caratterizzati fin qui da due sfortunate sconfitte in finale play-off – ha annunciato il suo disimpegno a partire da giugno. Tanto che nelle ultime ore è già emersa la presenza di due cordate di imprenditori interessati a rilevare il titolo del Lecce: “Ci tenevo insieme a tutta la squadra a dedicare questa vittoria alla famiglia Tesoro. Hanno vissuto momenti delicati ed un’ultima settimana turbolenta, dovendo ingoiare dei bocconi amari. Erano comunque presenti a Pagani, è giusto dedicarla a loro”.

Nel finale, a mettere al sicuro il risultato, a pochi minuti dal suo ingresso in campo, è stato invece Gianluca Di Chiara, ’93 appena prelevato dal Catanzaro, con cui era stato protagonista di un ottimo girone di andata: “Tutto facile? Ho provato il tiro dalla distanza e la palla è entrata. È andata bene anche perché Marruocco è scivolato e per noi egoisticamente è stato meglio così. Sono contento: ero al rientro dalla squalifica, quindi per me era l’esordio con Bollini in panchina. C’è la soddisfazione personale ma l’obiettivo era vincere e sono felice quindi soprattutto per la squadra e lo staff”.

Gianluca Di Chiara, esterno del Lecce, in sala stampa a Pagani
Gianluca Di Chiara, esterno del Lecce, in sala stampa a Pagani

L’under originario di Palermo, che l’anno scorso aveva anche esordito in B con il Latina, riconoscibile per una curiosa capigliatura bionda, ha tra le sue qualità anche la duttilità: “Sto provando ad inserirmi in altri contesti: non ho problemi, qualunque cosa mi chieda. Di ruolo sono un terzino sinistro ma se il mister mi adatta in altre posizioni lo faccio volentieri. Dedico la rete (la seconda tra i professionisti dopo quella in Prima Divisione a Pavia, ndc) alla mia famiglia, alla mia ragazza e, come diceva Stefano, alla proprietà, che ci sta sempre vicina e non ci fa mancare nulla”.

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