Il consigliere comunale Alessandro Russo ha scritto al Sindaco di Messina Cateno De Luca e all’assessore allo Sport Francesco Gallo per chiedere delucidazioni sull’affidamento delle strutture sportive cittadine. Nel corso della presentazione dell’iniziativa “Villa Dante in Sport” il primo cittadino ha annunciato infatti che un gestore unico, la Messina Social City, si occuperà di promuovere le convenzioni per gli impianti sportivi e per la pulizia un accordo con la MessinaServizi, un “modello pilota” da estendere anche ad altre aree a verde.
Russo ritiene apprezzabile che queste strutture “ospitino percorsi di socializzazione e attività destinate a soggetti interessati dalle politiche sociali comunali anche ricorrendo all’importante metodo della pratica sportiva, che quindi richiede la presenza di Messina Social City”, ma aggiunge che “non è in alcun modo comprensibile debbano essere affidate alla medesima azienda speciale”. La Messina Social City – ricorda il consigliere – nasce ad esclusivo fine della gestione dei servizi sociali della città, senza alcuna previsione né nello Statuto, né nella Carta dei Servizi di ipotesi quale quella di venire individuata come ente gestore di spazi verdi pubblici o di attrezzature sportive.
Russo si chiede quali sarebbero “le competenze, le forme di previsto affidamento a terzi che verrebbe eseguito dalla Messina Social City per conto del Comune, le modalità gestionali a cui dovrebbe essere sottoposta e infine i poteri di controllo e supervisione del competente Assessorato e del relativo Dipartimento allo Sport”.
L’esponente del Partito Democratico ha argomentato le sue perplessità: “Se pure per mera ipotesi l’affidamento venisse eseguito a favore di Messina Social City in regime “in house” e tale circostanza giustificasse il superamento della necessità di selezione pubblica, non si comprende come e con quali criteri successivamente la Messina Social City potrebbe procedere ad ulteriore affidamento per gestione a terzi soggetti gestori da individuare, nel frattempo aggravato da un passaggio intermedio curato dalla Messina Social City”.
Russo teme un ulteriore aumento di tempi e passaggi burocratici: “Si ritiene che il percorso che porta all’affidamento in gestione degli impianti sportivi cittadini che l’Amministrazione non sappia o non possa gestire direttamente debba essere improntato alla massima trasparenza, proprio per evitare che troppi passaggi amministrativi, con l’inserimento di soggetti che apparentemente non avrebbero alcun ruolo nella gestione degli stessi, possano preludere ad affidamenti ad ulteriori soggetti esterni senza che tali passaggi siano presidiati da un rigoroso controllo, a partire dalla pubblicità dei bandi e dalle selezioni pubbliche previste dal D. Lgs. 50/2016”.
Le conseguenze secondo Russo potrebbero essere soprattutto economiche: “Un disimpegno del Comune a favore delle sue partecipate che non hanno in alcun modo la gestione degli impianti sportivi tra gli obiettivi aziendali e che quindi esorbiterebbero dalla legittimità delle attività che esse potrebbero mettere in atto, incorrendo potenzialmente in rischi erariali per l’Amministrazione comunale. Perché mai, di fatti, una società municipalizzata chiamata a eseguire servizi sociali dovrebbe legittimamente procedere a gestione in house di attrezzature sportive o successivamente gestire il procedimento di affidamento a terzi quando nessuna di queste attività è di sua competenza? Perché non dovrebbe fare tutto ciò il Dipartimento comunale competente? Perché questo iter che, peraltro, non solo non è stato mai comunicato al Consiglio Comunale ma non è mai emerso negli atti e nelle decisioni assunte dalla giunta comunale negli scorsi mesi?”. Si attende l’eventuale replica dell’Amministrazione.