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Russo: “Il Sant’Agata avrà un’anima argentina ma valutiamo alcune conferme”

Continuità ma anche novità, ecco il mix a cui si affida il nuovo corso del Città di Sant’Agata, pronto a muovere i primi passi verso una nuova impegnativa stagione. C’è la consapevolezza di raccogliere un’eredità importante, perché nelle ultime stagioni quella biancazzurra è diventata una realtà consolidata del massimo campionato dilettantistico. Nonostante un budget ridotto, tra i più bassi della categoria, la società è stata brava ad ottimizzare le risorse, azzeccando allenatori e calciatori congeniali sia ai parametri economici che tattici di un progetto che ha consentito ai nebroidei di esprimere un calcio moderno ed entusiasmante, sfiorando la zona play-off.

Sant'Agata
Mincica è tra gli elementi più rappresentativi (foto Calogero Librizzi)

Per questi motivi, il neo patron Maximiliano Sosa ha dato mandato al neo direttore sportivo Santo Russo di contattare alcuni dei migliori elementi della passata stagione. Nonostante tutto, al via del prossimo campionato i biancoazzurri presenteranno delle interessanti novità: l’anima albiceleste della società verrà trasportata anche in campo, considerato che il mercato argentino sarà particolarmente attenzionato. Anche il tecnico scelto viene da oltre Oceano: si tratta di Carlos Dario Aurellio, che conosce il nostro calcio per avere indossato le maglie di Brescia e Cosenza a cavallo tra gli anni ’90 e 2000.

Una scelta che il nuovo ds spiega così: “È un tecnico che conosciamo bene e per cui nutriamo tantissima fiducia. Per noi non rappresenta un azzardo perché è una persona che conosce il calcio ma soprattutto i nostri campionati. Ha vissuto piazze importanti come Brescia e Cosenza, vanta un certo curriculum e porta con sé una mole notevole di presenze in A e in B, quando il nostro calcio rappresentava il top a livello europeo. Siamo certi che con il lavoro e la programmazione ci toglieremo delle soddisfazioni”. 

Sant'Agata
Santo Russo raccoglie la pesante eredità di Ettore Meli

Russo è consapevole di raccogliere un’eredità pesante: “Non nascondo che questo aspetto in parte pesa ma dall’altro lato mi carica. C’è la consapevolezza di approdare in una piazza importante, che negli ultimi anni è stata abituata ad un calcio di ottimo livello per la categoria. Il Città di Sant’Agata va soltanto elogiato per quello che ha saputo seminare ma soprattutto raccogliere nelle ultime stagioni, allestendo squadre competitive ed esprimendo un gioco importante. Le ultime stagioni rappresentano un’eredità pesante, ma anche uno stimolo per fare le cose per bene. Sicuramente non sarà facile ma crediamo nella forza delle nostre idee e del progetto. Ai tifosi non chiediamo di sottoscrivere una cambiale in bianco, ma di sostenerci e giudicarci in base ai risultati che porteremo a casa”. 

Il dirigente vuole creare una rosa con il giusto mix tra nuovi e vecchi elementi: “Il fatto di essere consapevoli che chi c’era prima di noi ha fatto un buon lavoro si evince dalla disponibilità della società a sondare la voglia che hanno alcuni calciatori, che erano qui lo scorso anno, di continuare a vestire la maglia del Sant’Agata. Non abbiamo intenzione di azzerare tutto, c’è una buona base da cui ripartire ma i matrimoni si fanno sempre in due: ogni calciatore ha le sue necessità e vediamo se ci sarà la compatibilità con il nostro budget. Naturalmente attingeremo molto dal mercato argentino, ci sono tanti elementi validi che teniamo sott’occhio da parecchi mesi e che vorremmo portare qui a Sant’Agata. Abbiamo avviato un percorso lungo, il tempo è poco ma sappiamo che possiamo farcela”. 

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