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Messina

Russo: “Aggirato il Codice degli appalti. Perché il protocollo è secretato?”

Il consigliere comunale Alessandro Russo torna a invocare risposte sulla procedura di acquisto delle mascherine chirurgiche da parte della Toro, facendo anche riferimento alle recenti dichiarazioni di Cateno De Luca: “Di quella grande montagna di mascherine che avrebbe dovuto ricoprire la città, almeno a sentire le parole del sindaco nelle sue interminabili e fastidiose dirette durante il lockdown, non si è visto ancora nulla. A inizio aprile, immaginando la fase 2, annunciò che l’Amministrazione avrebbe garantito l’arrivo di 2mila mascherine al giorno per le famiglie messinesi, che sarebbero state distribuite attraverso i quartieri. Mi sembra che i fatti lo smentiscano”.

Cateno De Luca
Il sindaco di Messina Cateno De Luca

L’esponente del Pd chiede lumi anche sulle dichiarazioni di Rocco Arena: “Apprendiamo dai social che uno dei soci della Toro, che è anche presidente del Fc Messina, ha annunciato l’arrivo di 120mila mascherine destinate alla città. Lui stesso comunicava in alcune interviste che la metà di queste sarebbero state regalate alla Protezione Civile. Il Comune intanto ha annunciato di averle pagate profumatamente, 39mila euro”.

Russo ritiene soprattutto che sia stato sforato il massimale di soglia imposto dal Codice degli Appalti: “Le norme prevedono che gli appalti superiori ai 40mila euro vadano assegnati tramite un bando pubblico e non con un affidamento diretto, come è accaduto con la Toro. D’altronde l’Amministrazione non può sperperare denaro pubblico a favore di un imprenditore rispetto a un altro. Ci deve essere eguaglianza di condizioni tra potenziali concorrenti”.

Alessandro Russo
Il consigliere comunale Alessandro Russo

Secondo il consigliere neppure la pandemia in atto cambia le regole: “L’emergenza sanitaria non esclude il Codice degli appalti e quindi non giustifica un affidamento diretto da 300mila euro. Non a caso la mia impressione è che i dirigenti, resisi conto che la cifra sforava ampiamente il massimale, hanno deciso di spacchettare il contratto in lotti da 39mila euro l’una. Ma questo è comunque un modo per aggirare la norma, che vieta il frazionamento. E la somma complessiva sarà sempre di 300mila euro”.

C’è poi l’aspetto rappresentato dai 42 giorni di ritardo con cui è avvenuta la consegna: “Lo ripeto: era necessario un bando, che non è stato pubblicato perché non c’era tempo. Effettivamente dal 7 al 10 aprile sarebbe stato impossibile, ma dal momento che le mascherine non sono arrivate affatto nei tempi indicati ma soltanto un mese e mezzo dopo, è evidente che nella finestra di tempo compresa tra il 7 aprile e il 23 maggio vi sarebbe stata eccome la possibilità di indire una gara di appalto. Ecco perché chiedo la revoca immediata e in autotutela della delibera”.

Rocco Arena
Il presidente del Fc Messina Rocco Arena

Come ha evidenziato Lettera Emme, ha fatto discutere poi l’irreperibilità degli incartamenti tramite Cig (il Codice Identificativo Gara, ndc), così come la mancanza degli allegati della procedura, che dovrebbero indicare il contenuto delle ricerche di mercato citate nella delibera e quindi i nomi degli altri soggetti contattati e i prezzi da loro proposti. “Purtroppo anche il preventivo è secretato. Tutti gli atti in questione fanno parte del protocollo riservato del gabinetto del sindaco e non è possibile prenderne visione. Ecco perché a maggior ragione chiediamo chiarezza in merito”, conclude Russo.

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