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Rosafio: “Grazie al presidente per lo sforzo. Volevo tornare dove sono stato bene”

Marco Rosafio torna a casa. Dal 2017/18, stagione in cui sempre sotto la gestione Modica realizzò 12 gol in Serie D, ad oggi, quando il club del presidente Pietro Sciotto lo ha strappato ad una folta concorrenza per assicurarsene nuovamente le prestazioni. L’attaccante nato in Svizzera, sbarcato in riva allo Stretto dalla Spal in prestito secco, aveva già manifestato ieri dal traghetto la sua grande voglia di Messina.

Marco Rosafio
Marco Rosafio è arrivato in città nella serata di mercoledì (foto Ciccio Saya)

Questa mattina la presentazione ufficiale in conferenza stampa, allo stadio “Franco Scoglio”. Ecco le sue prime parole da giocatore giallorosso: “Voglio ringraziare il presidente per lo sforzo che ha fatto e la Spal per avermi capito. Avevo altre soluzioni importanti, ma il procuratore ha compreso la mia esigenza di tornare dove sono stato bene, che è la motivazione principale. Il fatto di aver già lavorato con mister, direttore e presidente mi metteva ulteriore tranquillità, perché è fondamentale sapere cosa richiede un allenatore”. 

“Spostarsi a gennaio – aggiunge – non è mai facile, entrare in una squadra con un allenatore nuovo significa doversi riadattare e capire tutto. Ho voluto fare questa scelta anche per me stesso, ho bisogno di far bene e di sentirmi vivo, di dimostrare il mio valore, cosa che ho fatto anni fa e che voglio ripetere. Ringrazio la gente per il calore che mi ha dimostrato via social in questi giorni e che voglio ricambiare sul campo”.

Rosafio
Rosafio contende un pallone in Messina-Ercolanese (foto Vincenzo Nicita Mauro)

Lo sguardo è esclusivamente rivolto al presente. “Per questi sei mesi sono del Messina e devo lottare per gli obiettivi prefissati dal club, non so cosa succederà dopo, ad oggi voglio dare una mano alla squadra e mettermi a disposizione dei compagni, aiutando qualche giovane a crescere”. 

Cavese, Cittadella in B, Reggiana e appunto Spal dopo quell’avventura a Messina. “Le esperienze ti fanno crescere, anche umanamente, come vivere determinati spogliatoi. Ho giocato per vincere e so anche cosa significa lottare per salvarsi. Riesco ad adattarmi alle situazioni e sono stato giovane anche io, quando i vecchi mi davano dei consigli ero lì a cercare di rubare qualcosa. Voglio adesso aiutare i giovani e dare loro consigli per farli crescere più velocemente”. 

Rosafio
Rosafio in azione con il Messina nel marzo 2018 (foto Nino La Macchia)

“Ho sentito molto spesso Damiano Lia e Marco Manetta, questo mese è stato bello intenso anche con il direttore” ha poi scherzato sulle tante telefonate ricevute dagli ex compagni che ha finalmente riabbracciato. Gli obiettivi? Rosafio preferisce il dribbling: “Non voglio mai sbilanciarmi, ma essere realista. Il sogno c’è ed è palese a tutti, ma per la condizione di classifica dobbiamo pensare al primo step e a salvarci prima possibile, quello che verrà dopo sarà sicuramente un piacere, ma ad oggi bisogna lavorare con la testa giusta per puntare alla permanenza”. 

Rosafio vuole mettersi alle spalle una prima parte complicata di stagione con la Spal, nei bassifondi della classifica del girone B, situazione decisamente inaspettata per gli estensi ad inizio torneo. “Qui si è partiti per centrare la permanenza, mentalizzati dall’inizio in questo senso, mentre a Ferrara pensavamo ad altro ed è stato un colpo ritrovarsi lì in classifica, con ulteriori difficoltà. Ho visto qualche partita del Messina e ho notato sempre un atteggiamento giusto per lottare per la salvezza. Non ho problemi ad adattarmi alla situazione. Il girone C lo conoscevo, quest’anno è ancora più tosto, tutte le squadre sono ben attrezzate, dobbiamo temerle tutte ma senza avere paura. Per esperienza con il mister in passato abbiamo sofferto contro avversarie che si chiudono e fanno densità, dobbiamo fare ciò che ci chiede l’allenatore. Non si possono vincere tutte le partite, ma facendo divertire la gente e creando occasioni si porta il pubblico dalla propria parte”. 

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