Prima uscita ufficiale per il nuovo direttore sportivo del Messina Domenico Roma: “È un onore essere seduto qui, sono emozionatissimo. Mi sono isolato dai social, anche perché ci sono molta diffidenza e scetticismo e sono poco conosciuto: probabilmente sono il signor nessuno. Spero di dimostrare che sono un lavoratore, che tiene a quello che fa. Da parte mia nessun proclama, li porta via il vento. Metterò impegno e darò il massimo per una piazza storica. Per me è l’occasione della vita”.
L’ex dirigente del Lavello torna a Messina a distanza di sei anni, come Modica: “Il presidente ha creduto in me. Ci conoscevamo da anni, dopo una precedente esperienza in altra veste e forma. Tornare con questo ruolo mi inorgoglisce. Una delle persone a me più care era tifoso del Messina e anche la squadra del mio paese era giallorossa. So che ci vorrà tanta abnegazione, è l’unica cosa che posso promettere ai tifosi. Sto cercando di formare una squadra il più possibile completa prima del ritiro”.
I ricorsi di Reggina e Lecco contro l’esclusione dalla B dovrebbero consentire al Messina di recuperare un po’ del tempo perduto per via delle trattative societarie: “I campionati slitteranno e ci daranno ancora modo di andare sul mercato e cercare l’attaccante che ci serve ma il merito sarà soprattutto del mister, che lo metterà nelle condizioni di segnare. Io scelgo in base alle caratteristiche che ama l’allenatore e cercherò quello che meglio si adatta a lui. Emmausso, Manetta e Lia già conoscevano il modo in cui lavora il mister, che è una garanzia a livello umano e di lavoro. Dietro la reunion con Sciotto c’è molto del mio lavoro e il buon senso di entrambi“.
Roma ha svelato anche le strategie di mercato, in linea al budget stanziato: “Il minutaggio è essenziale per la sostenibilità di una società. Ho un budget per acquisire giocatori e creare un tesoretto, altrimenti valorizziamo soltanto elementi di altre società. Cerchiamo giovani che possano rappresentare un valore per il futuro e consentirci di capitalizzare dopo un momento di transizione. Una truppa può avere grandi combattenti ma da soli non bastano”.
Inevitabile un riferimento ai sette calciatori ereditati dalla precedente gestione tecnica: “Abbiamo parlato con loro, non c’è nessuna preclusione. Ragusa, Kragl, Fumagalli e Ferrara sono elementi importanti, di grande spessore, devono soltanto spendersi per i nostri colori come hanno già fatto. Sono tesserati del Messina, a meno che non ci chiedano la cessione perché hanno altre offerte. Valuteremo in ritiro dal 23 luglio se avranno voglia di ripartire con noi, ma le scelte si fanno in due. Gli chiediamo soltanto sacrificio”.