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Roma: “Rinforzi in ogni reparto, da Alaimo segnali chiari. Modica era solo”

Il direttore sportivo Domenico Roma è consapevole di dovere completare numericamente e qualitativamente la rosa del Messina, che ha già ufficializzato tre partenze e ne ha altre in cantiere, in vista della delicatissima sfida al lanciatissimo Crotone, capolista virtuale se si considera la classifica dalla decima giornata in poi: “Non posso fare numeri. Lunedì sera spero di avere una squadra che sia adatta a potere affrontare un impegno importante, con la squadra più in forma del campionato. È una gara proibitiva ma non diamo per morto il Messina”. 

Frisenna
Giulio Frisenna è uno degli uomini mercato (foto Ciccio Saya)

I movimenti riguarderanno tutti i reparti: “Interveremmo in difesa perchè siamo corti. A centrocampo non è detto che ci saranno uscite ma quel settore del campo andrà completato. In attacco siamo pochissimi, ci mancano uno o due esterni di piede mancino, che possano portare la palla dentro l’area. E manca almeno un attaccante di piede destro. L’organico va rinforzato in modo corposo per affrontare una stagione che è ancora lunga”.

Roma si era preso tempo prima della firma ma dalla proprietà sono arrivate le risposte attese: “Ci siamo incontrati con Alaimo, che è molto entusiasta. Ci siamo confrontati e ci siamo presi del tempo, anche se comunque mi sono presentato nel ritiro in Calabria prima della gara con il Taranto. Hanno compiuto dei gesti palesi che mi hanno fatto sciogliere le riserve che tutti avevamo. I malumori si fugano con le certezze. Mi hanno dato segnali chiari e a quel punto gli ho dato la mia fiducia. Per impegno, volontà e dedizione non deluderanno le aspettative mie e di tutti. Volevo avere la certezza che si facesse qualcosa di importante”. 

Domenico Roma
Il direttore sportivo Domenico Roma allo stadio (foto Paolo Furrer)

Roma ha parlato anche del tecnico Giacomo Modica, finito sul banco degli imputati per mancanza di risultati: “È un allenatore che si è sentito praticamente abbandonato nella lunga fase della transizione. Non aveva nessuno che gli desse una mano nella gestione dello spogliatoio. Un conto è per il calciatore parlare con l’allenatore, un altro se si confronta con il direttore o il presidente. C’era in quella fase tanta confusione, non è giusto addossargli tutte le colpe. Gestire un gruppo da solo non è stato semplicissimo, Giacomo è un allenatore di personalità, qualcuno lo ha percepito in maniera differente da quello che era. I sei non convocati a Taranto? Ricredersi credo sia sinonimo di intelligenza, può essere che andranno via tutti o che qualcuno verrà confermato. Bisogna parlare con il tecnico e comprendere il punto di vista del singolo calciatore per trovare una quadra o una via d’uscita”. 

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