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Roglic trionfa a Bologna, ma Nibali è in palla e chiude terzo. Male Dumoulin

Era il grande favorito e non ha deluso. Primoz Roglic è la prima maglia rosa della 192esima edizione del Giro d’Italia. Lo sloveno ha concluso la cronometro individuale disputata dal centro di Bologna al santuario di San Luca, su un percorso lungo 8,2 km, con il tempo di 12’54”. Un autentico extraterrestre! Il portacolori della Jumbo Visma è l’unico a scendere sotto i tredici minuti. Quella di Roglic è la prima maglia rosa per la Slovenia nella storia del Giro d’Italia.

Il primo dei battuti è Simon Yates. Il britannico chiude col tempo di 13’13”, precedendo di 4″ Vincenzo Nibali. Davvero ottima la partenza dello “squalo”, che è andato al di là delle aspettative e soprattutto è apparso già in buona forma. Col tempo di 13’22” hanno chiuso Miguel Angel Lopez e Tom Dumoulin. Bene Rafa Majka e Tao Geoghegan Hard, rispettivamente sesto e settimo col ritardo di 33″ e 35″. Sottotono la prova di Mikel Landa. Lo spagnolo della Movistar ha chiuso al 36esimo posto col ritardo di 1’07”.

Nibali
Nibali subito in grande evidenza al Giro (foto Ansa)

Chi esce sconfitto, sebbene i tempi siano tutt’altro che maturi per i verdetti, è proprio Dumoulin, sul terreno a lui più congeniale: la prova contro il tempo. Resta da capire se quella odierna sia stata una débacle momentanea, oppure se la forma dell’olandese – vincitore nel 2017 a Milano – non gli consente di rimanere al riparo dalle trappole della prima settimana di corsa. È sprofondato a -46″ il lussemburghese Bob Jungels, mentre Davide Formolo si è posizionato a 50″ dal vincitore. Il vertice della generale è già lontano.

Ottima la prova di Giulio Ciccone che, con il tempo di 6’02”, è stato il più veloce nella salita finale. Un vero exploit che fa ben sperare l’abruzzese nella corsa per la maglia azzurra di miglior scalatore. Oggi l’ha indossata e già domani sull’Appennino, da Bologna e Fucecchio, dovrà difenderla in un paio di Gran premi della montagna. La prima tappa in linea darà altre indicazioni. Ciccone ha anche stabilito il nuovo record di salita – lunga 2,1 km – verso il santuario di San Luca.

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